“O noi o loro“, questo il grido del Movimento Cinque Stelle che a Tempio Pausania, nella centrale Piazza di l’Ara, ha presentato la propria lista a sostegno del candidato sindaco, l’avvocato tempiese Nino Vargiu. Per i grillini, l’imperativo è mandare a casa i “professionisti della politica“, messaggio rimarcato più volte assieme alla semplicità dei candidati del M5S. Onestà, con alcuni riferimenti mai espliciti ai guai giudiziari del candidato sindaco di Tempio Rinasce, Andrea Biancareddu, ed essere scevri da interessi personali e ideologie di sorta nella proposta ai cittadini. Anche per questo, il servizio ai cittadini incontra il limite dei due mandati rappresentativi come argine la parassitaggine della “politica” e dare l’oppurtunità alla gente comune di poter governare la propria comunità.
Un volto conosciuto alla politica locale è quello di Marcello Doneddu, consigliere di maggioranza uscente e componente della commissione Sanità che da tempo segue la questione Paolo Dettori e denuncia il diritto alla salute che perennemente i cittadini di Tempio e tutta l’Alta Gallura vedono deteriorarsi. Più di recente, Doneddu è stato attivo nel variegato gruppo Popolo dei Lucchetti in difesa del Paolo Dettori.
Vargiu ha parlato dell’incontro a Roma avuto con Ciucci, presidente dell’Anas. Chiedere conto degli enormi ritardi della viabilità in Gallura, dimenticata secondo Vargiu da Cagliari quanto da Roma, e la condizione aggravata dall’alluvione del novembre 2013.
Il messaggio per Tempio, data l’assenza del M5S dalla Ras, è chiaro: in un periodo in cui i candidati, più o meno direttamente, parlano dei rapporti cagliaritani e la loro influenza, i grillini cercano di colpire l’elettorato mostrando fili importanti con Roma e Bruxelles. In Europa, il M5S è noto per essersi collocato all’interno dell’eurogruppo di destra EFDD con il nazionalista britannico dell’Ukip, Nigel Farage. All’incontro con Ciucci, presente una parlamentare europea, Giulia Moi, biologa sarda al centro di numerose polemiche, interne ed esterne al M5S, tra cui spicca il caso delle scoperte antitumorali mai verificate. Presente all’incontro, anche il senatore Roberto Cotti (componente della Commissione Difesa) promotore nel 2014 del discusso abbassamento delle soglie di altezza minima per l’arruolamento, definita una scelta di buonsenso e, in particolare per i sardi, la fine di un regime discriminatorio. La modifica al codice dell’ordinamento militare è stata appoggiata dalla totalità delle forze parlamentari italiane.
Oltre viabilità, opposizione allo Sblocca Italia, con le trivelle che potrebbero minacciare più di prima coste e entroterra, e la gestione dei rifiuti. Sbilanciati i guadagni conseguiti dalle varie aziende affidatarie del servizio, mentre percentuali di differenziata diminuiscono negli anni e le tariffe aumentano. Impostazione di convenzione e obiettivi della gestione tutti da rivedere per i grillini, che si rifanno a “Rifuti Zero 2020″. Va detto che l’approccio “Rifiuti Zero” non ha come fine ultimo la vendita e il lucro dal differenziato o il risparmio infinito sulla tariffazione. La vera responsabilizzazione è il minor consumo di materiale, con la differenziazione che deve essere strumento propedeutico ad una minore produzione alla base di rifiuti.
Sulla gestione dei rifiuti e nell’ottica delle buone pratiche come “Rifiuti Zero”, Tempio prometteva molto di più negli anni scorsi e il M5S vuole dunque farsi carico dell’ambiziosa responsabilità di dare a Tempio una gestione dei rifiuti virtuosa.
A questa tornata elettorale, oltre Tempio Pausania, il M5S sarà presente in otto comuni sardi sui 167 a rinnovo: La Maddalena, Nuoro, Porto Torres, Quartu Sant’Elena, San Teodoro, Sanluri, Sestu e Settimo San Pietro. Come accennato, Movimento non era presente alle elezioni di febbraio 2014, nonostante il pieno di consenso alle politiche italiane del 2013. Da allora tanti cambiamenti: dal “Direttorio” agli abbandoni ed espulsioni; dal crollo in elezioni regionali e comunali di peso, sino agli scottanti audio Grilloleaks che stanno gettando più di un’ombra su partecipazione e trasparenza.
Unico centro in Sardegna governato dal M5S è Assemini dove, a distanza di due anni, è già tempo di resa dei conti. La spaccatura, da infuocata con affermazioni scottanti in consiglio, sta sfociando nel penale. Di pochi giorni fa, la notizia della denuncia, con tanto di esposto all’attenzione del Pm Marco Cocco, da parte di tre consigliere di maggioranza: una cupola asseminese avrebbe influenzato pesantemente l’attività del comune e in particolare l’operato di Puddu. Tra i punti controversi, spicca l’accordo di programma per il nuovo centro di GDO targato Eurospin.