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Tempio Pausania. Funzionari Abbanoa in città. Per le rateizzazioni.

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Si informa la cittadinanza che Mercoledì 12 Novembre, alle ore 16:00, presso la sala di rappresentanza del Comune di Tempio Pausania, P.zza Gallura, Piano Primo, si terrà un’assemblea alla presenza dei funzionari della Società Abbanoa S.p.a, gestore unico del servizio idrico integrato dell’Ato Sardegna. L’incontro è finalizzato a stabilire le modalità con cui verranno affrontate le problematiche delle bollette sui conti idrici ritenute anomale, sui sistemi di rateizzazione dei pagamenti e sui casi di prescrizione delle bollettazioni. Si invitano gli utenti interessati a partecipare all’incontro, muniti della documentazione da sottoporre a prima verifica.

Romeo Frediani

Tempio Pausania. Degrado Abbanoa senza fine. Lettera di un cittadino al Professor Brigaglia.

Tempio Pausania (foto di Davide Cioncia).
Tempio Pausania (foto di Davide Cioncia).

Stimatissimo Professor Brigaglia,

chi Le scrive è un suo concittadino che ha avuto anche l’onore, qualche anno fa, di condividere con Lei l’esperienza editoriale della pubblicazione “Tempio e il suo volto”.

Ebbene oggi vorrei, sperando di non tediarla, raccontarle brevemente ciò che quotidianamente Tempio-città dell’acqua e i suoi cittadini, sono costretti a sopportare grazie a quella velenosa e pungente “abbanoa” (in Gallurese la traduzione letterale suona “ape nuova”) che con protervia ed arroganza che non ha eguali, continua a sospendere a suo insindacabile giudizio, l’erogazione dell’acqua per tempi e durata molto variabili.

Nel premettere che l’approvvigionamento idrico dell’alta Gallura avviene prelevando e pompando per circa 100 chilometri l’acqua dall’invaso del rio Lerno, presso Pattada, e che ai piedi del Limbara fa bella mostra di se, da anni inutilizzato, l’invaso del rio Pagghjolu che consentirebbe di regalare alla città e paesi limitrofi acqua di ottima qualità con appena 6 chilometri di condotte e per giunta a caduta, personalmente mi trovo nella situazione di quei bravi campeggiatori che, fino ad alcuni decenni fa, occupavano i litorali con tende, stoviglie, tavoli e soprattutto bacinelle e bidoni, per trascorrere qualche giorno di ferie estive.

Così è se vi pare, ci dice oggi Abbanoa. E allora via a riempire bidoni, bacinelle, vasche da bagno, lavamani e pentoloni nelle poche ore di erogazione del prezioso liquido; e buon per chi, in quelle ore si trova a casa per poter provvedere a queste amene operazioni.

Contrariamente ci si dovrà rivolgere alla carità di amici e parenti per usufruire di una doccia frettolosa (non dovrai certo creare troppo disagio ai tuoi ospiti) e lasciare che casa, panni sporchi, stoviglie e quant’altro attendano fiduciosamente di poter essere immersi in acqua e detersivo.

Professò Lei potrebbe obbiettare “Ma caro mio perché non provvedi a dotarti di cisterna, autoclave, condotta e via spendendo?” Giusto! Ma la mancata erogazione dell’acqua non si configura come un reato? Non è, per caso, quella fattispecie definita “Interruzione di pubblico servizio?”.

Ammettiamo che il comune cittadino possa avere (di questi tempi) la disponibilità di circa 1.500 euro per l’intervento di cui sopra, dove dovrebbe installare la cisterna e condurre tutte le altre operazioni se non dovesse avere disponibilità di spazi e/o autorizzazioni da condomini o confinanti o affini (direbbe Totò)?

E poi, ammesso che riesca a portare a compimento l’opera, Abbanoa gliela risarcirebbe? Il disagio sopportato chi lo potrà mai quantificare?

Tanto volevo che Lei conoscesse per il bene e l’amore che porta alla Sua città natale! Un caro ed affettuoso saluto da un cittadino che vive nella Tempio di Nino di Gallura (nel senso di Medioevo…giusto per chi ci legge).

Giuseppe Anfossi

Tempio Pausania. Abbanoa: continui disagi e prospettive incerte

abbanoa_logoProseguono i disagi a Tempio Pausania sul fronte Abbanoa. Sempre più prolungate e frequenti le interruzioni del servizio in numerose zone della città, in molti casi con pochissime ore di acqua al giorno. Continua la lettura di Tempio Pausania. Abbanoa: continui disagi e prospettive incerte

L’Afghanistan agli afghani.

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Qualche settimana fa ricevetti una proposta di “collaborazione politica” da anonimi. Con anonimi intendo proprio anonimi, non nel senso che qualcuno, persone incappucciate, è venuto a casa per propormi qualche insurrezione. No, assolutamente. Anonimi nel senso che nel reale non esistono, sino a prova contraria. Considerando che con i collaborazionisti non vado molto d’accordo, immaginiamo la simpatia per gli anonimi.

Battute a parte. Chi un minimo si impegna in politica, impegnandosi e non specchiandosi, sa cosa si può nascondere dietro l’anonimato. L’anonimato e “la Rete”, quei retaggi-novità della politica italiana che nei fatti negano la democrazia ed esaltano da sempre i metodi al limite del para-mafioso. Fareste mai entrare a casa vostra qualcuno che ha la pretesa di non presentarsi sulla soglia di casa? Cazzo, in confronto almeno i piazzisti si presentano; la Politica è un’altra cosa. Non è puro marketing e suggestione, per lo meno non per me.

Insomma, in qualche occasione, con elementi del genere, sono capitati brevi episodi da riderci sopra, nulla di importante, sfuriate e complimenti. Poi di nuovo sfuriate nel momento in cui si constata che i ruffiani mi stanno sul cazzo. Momenti di schizofrenia, momenti in stile: sei bravo se stai con me, in tutti gli altri casi sei una merda. E giù di lezioncine di filosofia politica e cultura amministrativa inframmezzate dalle urla, dalle sceneggiate e immancabile, nel fantastico mondo della Rete, il copia e incolla. Il massimo della dialettica è: leggiti questo. E metti un documento a caso, con presunzione a palate. Beh, niente male.

A proposito di urla, una cosa che odio: il maiuscolo. Chi scrive in modo sguaiato lo fa per dare un tono a ciò che dice. Significa che non è riuscito a trasmettere il suo pensiero e con un paio di aggettivi e/o sostantivi e/o verbi urlati ritiene possa trasmettere un significato. Oppure più semplicemente non ha molto da dire che possa avere una qualche logica. In questi casi è utile lo studio e la pratica, la pratica e lo studio. Null’altro. E anche un po’ di educazione.

Mi è stato persino detto che io parlavo e parlo in questo modo perché “mi potevano dare fastidio”. Cioè, per intenderci, a mia insaputa ero già in competizione con qualcuno. Ero in competizione con un profilo anonimo. Questa, tecnicamente, è una presa per il culo.

Vorrei solo precisare a lor signori e/o signore che a me ciò che dà fastidio è la superficialità e il torbido (generalmente vanno di pari passo). Ma c’è di peggio. Odio la superficialità sull’Indipendentismo e la politica della Nazione sarda. Questo non lo sopporto, ma riesco a sopportarlo senza insulti, urla o follie di vario genere. Perché? Perché tengo bene a mente con chi sto scrivendo, di conseguenza tengo ben presente cosa non vorrei essere e come non vorrei vedermi comportare.  Soprattutto so che se mandassi a cagare tutti quelli che dicono stronzate sulla politica sarda e la nostra società non ci sarebbe alcuna Indipendenza. Non ci sarebbero delle condizioni indispensabili, stereotipi e luoghi comuni italianisti troverebbero nuovo vigore. Rimarco comunque che spesso, come nello specifico arrivare “all’anonimato organizzato”, non insultare è veramente difficile e in teoria è sbagliato. Che male c’è ad insultare una pagina virtuale? Nel mondo reale chi potrà mai denunciarmi? Il titolare del dominio la cui pagina beneficerà anche, ne sono consapevole, da questo mio articolo? Magari fosse un esperimento sociale controllato, ma davvero.

Ora, considerando questi elementi, e sono molti altri gli aspetti interessanti, ciò che rimane da questa parentesi è una coincidenza. La manifestazione del 13 a Capo Frasca coincide casualmente con la data in cui si sarebbe tenuta la conferenza stampa annunciata penso ai primi di luglio (sic). Ricordo un attacco becero, non verso me come persona, ma verso l’Indipendentismo, il che è peggio. Io “la meno con questa storia dello Stato occupatore italiano“. Dovevo occuparmi di altro, che quelle sono cose poco importanti, che non sono problemi.  Il classico mezzuccio di far passare un indipendentista come scemo, colorito, folcloristico. Nulla più.

Bene, ribadisco, è uno Stato occupante e queste non sono come le chiamate voi, italiani di Sardegna, “menate”. Di quell’occupazione militare la gente ci muore, sappiatelo. Prima di portare il wi-fi gratis a 15 mila persone che in gran parte lo hanno già, preoccupatevi anche delle leucemie dei bambini e di svariati altri accidenti. E queste cose non capitano nel virtuale, sono reali, realissime. Quindi siate seri.

Come da tanti, spero tanti, preventivato (altrimenti significherebbe che molta gente aveva dato credito ad anonimi) il 13 non ci sarà alcuna rivelazione politica e non mi perderò nulla. Bello così, eh. Comodo il virtual-attivismo!

Li ciavani ci li bola lu entu.

Flop Go In Sardinia. Ancora disagi a Olbia

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Continua la polemica sul crack del Consorzio Go In Sardinia, capitanato dall’albergatore teresino Gian Paolo Scano: i disagi in corso al porto di Olbia dalla prima giornata di ieri e l’appello dello stesso Scano hanno fatto scattare l’Unità di Crisi della RAS a Cagliari. Tramite il pagamento di una cifra imprecisata all’armatore greco in contenzioso, la nave è stata “sbloccata” permettendo un miglioramento della situazione. Soluzione eccezionale e, per quanto sembrerebbe sin ora, unica e non prevista in futuro: la nave rimarrà ferma. Nella giornata di oggi si contano oltre 800 passeggeri coinvolti nei disagi ma la Confcommercio fa sapere che per stasera tutti hanno la dovuta copertura.

Nella città di Tempio la struttura Pausania Inn ha messo a disposizione 5 camere da letto per ospitare altrettante famiglie da dislocare in Alta Gallura nelle prossime ore. In questa giornata particolarmente concitata la rete di strutture ricettive è riuscita a far fronte ai disagi in modo piuttosto celere e soddisfacente.

Rimane chiaramente da far luce sulle dinamiche che hanno interessato la nascita del progetto Go In Sardinia nell’inverno 2012-2013 e c’è da giurare in aspre polemiche sul perché di un flop così rumoroso. In verità dubbi e perplessità sul progetto di Scano, avvallato in seguito da circa 200 soci, vi furono da prima che Go in Sardinia fosse operativa. Discorsi forse parzialmente accantonati grazie ai numeri della scorsa stagione estiva. Le cifre, appunto. Nei prossimi giorni si quantificheranno le conseguenze del blocco di GoInSardinia e le eventuali pendenze in sospeso. Si parla di casse completamente asciutte e di un numero di passeggeri interessati dal collasso dell’azienda, sino a fine settembre, quantificato intorno alle 30.000 unità.

Via da Tempio il Servizio Territoriale Demanio e Patrimonio. Nuoro caput mundi

tempio pausaniaSecondo alcune indiscrezioni, sarebbe al vaglio della Giunta regionale una proposta per un nuovo assetto dei Servizi Territoriali Demanio e Patrimonio.  L’area Olbia-Tempio risulterebbe in capo a Nuoro, nuova sede territoriale della Direzione del servizio, assieme all’Ogliastra alle quali si aggiungono Oristano e Medio-Campidano. Il sassarese rimarrebbe autonomo con circa 140 concessionari mentre chiudono Cagliari e Sulcis con poco più di 300 concessioni.

Nel territorio gallurese risultano ben 780 pratiche istruite presso il Servizio Territoriale Demanio e Patrimonio, con sede a Tempio Pausania. In pratica, in tutta la Sardegna sei concessionari su dieci ricadono in Gallura.

Rispetto all’esigenza di avvicinare i servizi ai cittadini e dei propositi di razionalizzazione della pubblica amministrazione, questo nuovo assetto appare in controtendenza e i benefici complessivi quanto meno dubbi, con i concessionari galluresi (la maggioranza) che per qualsiasi esigenza faranno capo alla ben più distante Nuoro. In occasione di un recente incontro pubblico, l’assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Maninchedda, ha affrontato l’argomento delle riorganizzazioni in modo generale e circa queste indiscrezioni non ha fornito ulteriori informazioni in quanto l’oggetto non è direttamente ascrivibile al proprio assessorato.

In attesa che il governo regionale fornisca delle motivazioni di un simile indirizzo o smentite sullo stesso, ci si chiede quali possano essere le ragioni e gli obiettivi perseguiti da tale prospettiva di riorganizzazione e, soprattutto, quali costi – pubblici e privati – potrebbe comportare.

http://www.ilminuto.info/2014/08/via-da-tempio-il-servizio-territoriale-demanio-e-patrimonio-nuoro-caput-mundi/

Tempio resta umana per la Palestina. La Digos pure.

tempio per la palestina

Si è svolto ieri a Tempio Pausania il flash-mob organizzato per sensibilizzare sull’aggressione israeliana al Popolo palestinese che nelle ultime settimane ha causato circa 1.500 vittime, in gran parte civili, e 400.000 sfollati.

La città di Tempio ha risposto positivamente all’iniziativa lanciata nei scorsi giorni, inizialmente rinviata per il maltempo. In un primo momento il flash mob si è svolto in Piazza Gallura, punto di ritrovo. Successivamente i manifestanti si sono diretti verso Viale della Fonte Nuova dove hanno ripetuto l’azione simbolica: giacere a terra, come cadaveri, mentre il suono del sax accompagnava in modo struggente la chiusura dell’iniziativa e quello che voleva essere prima di tutto un momento di riflessione. Al termine, come d’accordo, i partecipanti hanno scambiato abbracci di pace intrattenendosi per alcuni minuti.

Incuriositi, molti bambini che alle 20:00 giocavano nella Piazza del comune, si sono avvicinati ai manifestanti prendendo parte a modo loro all’iniziativa. Alcuni accompagnati dai propri genitori hanno portato in corteo i simboli di pace e le bandiere sarde disegnate sino alla Fonte Nuova. Un auspicio di pace e giustizia per tutti gli esseri umani del Mondo e per una Sardegna che sia realmente terra di pace.

Nutrita la partecipazione delle forze dell’ordine che già mezz’ora prima dell’appuntamento presidiavano in numero consistente Piazza Gallura. Per meglio integrarsi con l’iniziativa molti non hanno indossato la divisa d’ordinanza e hanno realizzato un’ampio servizio fotografico sui momenti più belli dell’incontro.

Tempio Pausania. Stasera flash-mob contro l’aggressione al popolo palestinese.

palestina

Si terrà a Tempio Pausania, alle ore 20:00 con ritrovo in Piazza Gallura, un flash-mob contro l’aggressione israeliana nei Territori Palestinesi che prosegue ormai da oltre un mese.

Risultano uccisi ad oggi circa 1.500 palestinesi (più di 400 bambini), sono oltre 10.000 i feriti e in tutta la Striscia si contano più di 400.000 sfollati.

Tempio sta con il Popolo palestinese! Palestina libera!

Limbara: ex base USAF. Cinque lire cinque

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Tratta da sardegnaabbandonata.it

Credo che nessuno oggi possa chiedere al sindaco di Tempio o all’amministrazione di recarsi sul Monte Limbara, recuperare i rottami presenti nei quattro ettari dell’ex-Base USAF, caricarsi il tutto in spalla e smaltirlo. Quella base è lì dal 1966 ed è un esempio della predazione ambientale e dell’occupazione militare della Sardegna attivata diffusamente a partire dai primi anni ’60. Continua la lettura di Limbara: ex base USAF. Cinque lire cinque

Tempio Pausania. Nulla di buono in vista per la sanità sarda

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Tempio Pausania. Nulla di buono in vista per la sanità sarda

Si è tenuto a Tempio Pausania, nel pomeriggio di sabato scorso, un incontro promosso dal “Partito dei Comunisti italiani” circa le prospettive della sanità in Sardegna e nell’Alta Gallura. In qualità di relatori e referenti del governo regionale, hanno partecipato Fabrizio Anedda (Comunisti italiani) e Augusto Cherchi (Partito dei Sardi), consiglieri di maggioranza e componenti della V Commissione Permanente della RAS. Continua la lettura di Tempio Pausania. Nulla di buono in vista per la sanità sarda