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Ucciso ministro palestinese a Ramallah. Il FPLP: escalation di resistenza unica via possibile

abu zinIl Ministro dell’Autorità Nazionale Palestinese, Ziyad Abu Ain, è deceduto ieri durante il trasporto all’ospedale di Ramallah, in seguito agli scontri con l’esercito israeliano. Nelle ultime ore il presidente dell’ANP e leader di Fatah, Abu Mazen, ha annunciato l’accordo con il governo israeliano per le indagini sulla morte del Ministro Ziyad Abu Ain, posizione – questa come altre negli ultimi mesi – ritenuta al ribasso e controproducente per la Resistenza palestinese.

Ziyad, 55 anni, è stato il direttore del comitato di informazione Jamil al Barghouti e Ministro dei prigionieri. Attualmente era responsabile del dicastero che monitora l’Occupazione. Era, inoltre, membro del Consiglio Rivoluzionario di Fatah e presidente della commissione dell’Anp contro il muro e le colonie. L’azione di protesta infatti era scoppiata nel villaggio di Turmus Aya (nord di Ramallah) contro la confisca delle terre palestinesi  e il ministro era in prima linea.

Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina ha diffuso un comunicato nel quale parla di “una esclalation di resistenza in tutte le sue forme” come unica risposta possibile alla violenza sionista.

http://pflp.ps/english/2014/12/10/pflp-in-response-to-murder-of-abu-ein-escalate-resistance-in-all-forms/

Brigate Al-Qassam: Mohammed Dief è vivo. Khalida Jarrar (FPLP): non vado al confino.

khalida jarrar
 
Matteo Renzi vola a Bagdhad; non sono note le ragioni della visita istituzionale dal momento che l’Italia non ha la benché minima voce in capitolo circa i propri affari, figurarsi nella geopolitica internazionale. 
Da Santo Stefano, in Sardegna, il ministro Pinotti dà il via libera all’invio di armi alle milizie peshmerga nel Kurdistan iracheno per arginare l’avanzata dell’ISIL. Dopo oltre un anno di incessanti avanzate e brutalità, l’occidente scopre in questi giorni l’efferatezza dell’organizzazione “capeggiata” da al-Baghdadi della quale è quanto meno lecito chiedersi come abbia potuto spadroneggiare in Iraq e Siria e quali sostanziosi appoggi possa avere.  Ciclicamente l’origine e la storia di questi “nemici numero uno” passa in secondo piano e il tutto si racchiude sotto la dicitura “terrorismo islamico“.
Nel frattempo, sull’altro fronte, quello Palestinese, va in onda la manipolazione quotidiana da parte dei tg italiani. Ieri si annunciava “Hamas rompe la tregua”, legittimando così nuove offensive militari israeliane che nelle ultime 24/36 ore hanno causato 22 morti e 120 feriti .
Di vero c’è che all’IDF sono giunte informazioni sicure che il comandante militare di Hamas, Mohammed Dief, sarebbe stato a casa con moglie e figlio. Il governo israeliano non ha perso tempo nell’oliare il solito meccanismo di false-flag ampiamente utilizzato per e dall’inizio di Brothers Keeper. Con il pretesto di tre razzi lanciati da Gaza, non rivendicati, Israele ha bombardato un palazzo a Sheikh Radwan nel quale doveva trovarsi l’intera famiglia. Deif non era nell’abitazione, moglie e figlio sono rimasti uccisi sul colpo e i funerali si sono tenuti nel pomeriggio di ieri. Mohammed Dief è vivo e sta bene: lo riferisce un comunicato diffuso dalle Brigate Ezzedin al Qassam, il braccio armato di Hamas, guidate dallo stesso Deif.

al dief al-qassam
Una vecchia immagine di Mohammed Al-Dief, comandate delle Brigate Ezzedin    Al-Qassam.
Intanto Khalida Jarrar, dirigente del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, ha denunciato ieri all’ANSA l’intenzione da parte delle autorità israeliane di confinarla in Cisgiordania, nella città di Gerico. ”Stamane – ha riferito la Jarrar – una quarantina di soldati israeliani hanno fatto irruzione nella mia abitazione di Ramallah, consegnandomi un ordine in ebraico che impone di recarmi a Gerico nelle prossime 24 ore e restarci a tempo indeterminato”. Khalida Jarrar ha opposto un netto rifiuto.

 

Tempio Pausania. Stasera flash-mob contro l’aggressione al popolo palestinese.

palestina

Si terrà a Tempio Pausania, alle ore 20:00 con ritrovo in Piazza Gallura, un flash-mob contro l’aggressione israeliana nei Territori Palestinesi che prosegue ormai da oltre un mese.

Risultano uccisi ad oggi circa 1.500 palestinesi (più di 400 bambini), sono oltre 10.000 i feriti e in tutta la Striscia si contano più di 400.000 sfollati.

Tempio sta con il Popolo palestinese! Palestina libera!

La vergognosa posizione italiana. Renzi prono al Sionismo sulla macelleria di Rafah.

cadaveri su cadaveri

Dopo la posizione italiana su quanto accade da settimane nel Donbass nulla fa pensare per il meglio per la Palestina e l’evoluzione dell’attacco militare sulla Striscia di Gaza. Dopo Gaza in queste settimane è arrivato il turno di Rafah: sono circa 150 le vittime, in gran parte bambini che ora vengono avvolti in bandiere palestinesi e disposti come cassette di frutta in frigoriferi utilizzati per conservare generi alimentari.  Continua la lettura di La vergognosa posizione italiana. Renzi prono al Sionismo sulla macelleria di Rafah.

Altroché tregua: massacro di bambini a Rafah. Ma la Resistenza colpisce.

rafah

Doveva essere tregua, dalle 08:00 di questa mattina. Le ore precedenti alla tregua non facevano ben sperare, con Israele che utilizzava le ultime ore prima dello stop alle armi per bombardare ovunque e non perdere neanche un minuto di sangue. Dopo pochi minuti dalla “tregua” si registravano colpi di artiglieria su Rafah e Gaza, dove l’IDF provocava la reazione dei guerriglieri palestinesi, in modo da poter far passare la parte offesa come responsabile dell’interruzione della tregua.

Dopo un’ora, verso le 09:00 del mattino, una pioggia di fuoco si è abbattuta su Rafah, in un mercato affollato, compiendo un massacro nel quale sono caduti in larga parte bambini. In seguito è stato bombardato anche un ospedale e si contano 80 morti e centinaia di feriti.  Non si hanno notizie ufficiali, ma il bilancio complessivo dovrebbe superare le 1.500 vittime e sono oltre 9.000 i feriti. Più di 700 missili si sono abbattuti su Rafah nella mattinata di oggi.

La Resistenza non si è fatta attendere. Un guerrigliero di Hamas si è fatto saltare in aria in una postazione israeliana nella quale si era infiltrato causando ingenti perdite e feriti. I soccorsi dell’IDF hanno trovato altri uomini della Resistenza pronti ad attenderli: c’è stato un duro attacco nella cui dinamica sono rimasti uccisi soldati dell’IDF ed è stato fatto prigioniero un alto ufficiale israeliano e portato in un tunnel.

Israele ha confermato il prigioniero mentre sono attese a minuti conferme e dichiarazioni da parte di Hamas.

Solidarietà tutta. Violenza, no grazie.

Foto: Ansa.

Ci mancava solo Buffon. Sarebbe ora di finirla con queste stronzate all’italiana. Non ritengo sia utile alla causa la solidarietà e l’esposizione mediatica di un nazista. A costo di apparire velenoso, dico che l’odore dello sciacallaggio si sente eccome. Non sarebbe ne il primo ne l’ultimo. Nel frattempo, cosa ben più rilevante, l’esercito israeliano distribuisce volantini per informare la popolazione che deve abbandonare le proprie case. Si teme un bagno di sangue come per Piombo Fuso nel 2008-2009.
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Quel silenzio che dice tutto.

saviano sionista

Mi pare ovvio che mentre Israele dia il peggio di se a Gaza bombardando un orfanotrofio, l’eroe italiano degli ultimi anni promuova la propria carriera, Gomorra – La Serie. Tre danni sociali:

1. Complicità col sionismo israeliano e le sue atrocità. Non da oggi, sia chiaro. I rastrellamenti sono iniziati più di tre settimane fa e oltretutto si attende ancora la risposta al video-messaggio da Gaza di Vittorio Arrigoni. Era 10 ottobre 2010. Lui non c’è più e non può sentire perché dopo non c’è nulla, ma chi c’è ascolterebbe volentieri. Non si scopre certo oggi a tutto tondo il personaggio Saviano. Ciò non toglie sia sempre bene ricordarlo. Se i più sono rimasti col cervello inchiodato al 2006, anno di pubblicazione di Gomorra, non me ne posso fare una colpa.
2.  Il prossimo e i tanti che rivelano già oggi i marciumi dello Stato e i meccanismi delle criminalità organizzate subiscono atrocemente dall’opinione pubblica, mediamente disinformata e superficiale, lo stereotipo del “vuole far soldi, proprio come Saviano, non ricordi?”. Ottimo pretesto per aumentare la scarsa conoscenza delle criminalità organizzate. Queste ultime, sentitamente, ringraziano. Chi si è trovato nella mortificante situazione di aver poco credito a causa di deficienti o disonesti che “infangano” l’argomento sa bene di che sensazione parlo.
3. Sull’argomento Roberto Saviano sfugge sistematicamente al contraddittorio che, a ben vedere, è un elemento fondamentale per lo sviluppo della società, dunque anche per il raggiungimento di quella Pace (Perpetua) che tanti hanno sulla bocca. Meno nel cervello. Ancor meno nel conto in banca.

Ve la prendete voi la responsabilità di definirlo giornalista o, meglio ancora, eroe?

Quegli occhi parlano da soli.

https://www.youtube.com/watch?v=qFN49LdWXOw

Oltre cento morti in Palestina. La stampa italiana esalta Israele.

macerie morti gaza

Oltre 100 morti e più di 700 feriti è il bilancio degli ultimi tre giorni di bombardamenti su Gaza da parte dell’esercito israeliano. Netanyahu comunica che il “cessate il fuoco” non è nell’agenda del governo e che l’operazione di terra è ufficialmente iniziata “ma sarà limitata”. Intanto ai circa 100.000 palestinesi di Beit Lahia, Beit Hanoun (nord della Striscia) e Abasan al-Saghira (sud-est) è stato intimato di lasciare le loro case prima dell’offensiva.

Secondo le prime informazioni, la Resistenza palestinese avrebbe messo a segno un attacco nel quale risulta ucciso un soldato israeliano mentre si hanno notizie di un ferito grave ad Ashdod.

Il Segretario generale dell’ONU, Ban Ki-moon, due giorni fa parlava di  “lanci di razzi da Gaza contro Israele” mentre si contavano già 35 morti. Ha invitato di nuovo le due parti a “dimostrare la massima moderazione possibile” ma nelle ultime ore l’imbarazzo per le immagini dei raid hanno fatto timidamente parlare di “reazione esagerata” invocando un corridoio umanitario dall’Egitto tramite Rafah, lo stesso tunnel bombardato costantemente dall’esercito.

Yemen solidarietà
Yemen, imponente manifestazione di solidarietà per la Palestina.

Yemen solidarietà 2

Durante la semifinale mondiale Argentina-Olanda una nave da guerra ha colpito sulla costa, a est di Khan Yunis. Il missile ha centrato un chiosco affollato, causando 9 morti tra cui un numero imprecisato di bambini. Nelle ultime ore è morto Anas Abo Alkas, un giovane superstite che aveva perso i genitori nei raid del 2008 ed era l’ultimo componente della sua famiglia.

Mariam Almasre, 10 anni. Khan Younes è una delle zone più colpite dai raid.

Per la consueta vergogna italiana segnaliamo un articolo di Lorenzo Bianchi per l’Huffington Post di Lucia Annunziata. Lo stesso giornale, subito dopo l’esordio nel 2012, informò con toni entusiastici circa un programma israeliano da 5.000 posti di lavoro per palestinesi che quotidianamente avrebbero superato i ceck-point per lavorare da pendolari nelle terre loro occupate come manodopera a basso costo. Oggi si titola sull’Operazione che nel frattempo è passata da “Brother’s Keeper” a “Protective Edge” (margine di protezione). Si esaltano le capacità militari israeliane e ci si preoccupa che, nonostante il numero di morti in continuo aumento, la resistenza palestinese sia ancora attiva e si sottolinea che il freno per un’invasione da terra potrebbero essere gli ingenti costi militari, dopo i 760 milioni a settimana dell’operazione Piombo Fuso nel 2008.

La vergogna della stampa italiana. In Palestina 2+2=5.

bambini uccisi

Nelle due settimane di rastrellamenti e omicidi dell’esercito israeliano nell’operazione Brother’s Keeper la stampa italiana aveva pressoché ignorato la grande maggioranza degli avvenimenti. La crudeltà dei militari israeliani, guidati sul campo a Hebron dal ministro della difesa in persona è stata totalmente tacitata. Lo stesso vale per l’incatenamento e il bendaggio dei bambini, l’isolamento di Hebron, la minaccia di interruzione di acqua e corrente, le irruzioni e le violazioni delle moschee. Per non parlare delle abitazioni rastrellate, oltre 2.500 in tutta Hebron.  L’elemento più significativo, e più di tutti ignorato, è stata l’assenza di reazione in West Bank: la popolazione completamente inerme viene rastrellata, picchiata e uccisa, non reagisce, non può reagire, ma questa non è una notizia degna di nota per le agenzia stampa occidentali. Come non sono degni i bambini morenti ai ceck-point che non autorizzano il passaggio, le derrate alimentari distrutte e i negozi lungo le strade che diventavano ceck-point. Oltre le perdite umane, i danni all’economia palestinese sono enormi.

Nella seconda parte dell’operazione, sono giunte notizie di coloni sempre più aggressivi, forti delle dichiarazioni e dell’atteggiamento governativo che annunciava pugno duro e punizioni in stile sionista. L’aggressività e gli atti di squadrismo militare hanno dato vita a quello civile, culminato con il rapimento di Mohammed Abu Khudair, il sedicenne palestinese torturato e obbligato a bere benzina per poi essere bruciato vivo.  A questo punto i media hanno iniziato a parlare dell’escalation di violenze, rigorosamente all’italiana.

Tre settimane dopo l’inizio dell’operazione le versioni si adattano e dal silenzio dei media si è passati alla mistificazione, al giustificare tra le righe ciò che non si ha alcun diritto a fare e del quale, ovviamente, non vengono trasmesse immagini. Scorrono invece immagini strazianti che vedono israeliani disperati, legittimando un vero e proprio genocidio con bombardamenti a tappeto in varie città, in particolare Gaza. La stampa italiana manca di ricordare che nelle ultime 24 ore sono state sganciate su Gaza oltre 400 tonnellate di esplosivo. Si contano 112 abitazioni colpite, 17 totalmente distrutte, 95 parzialmente. Due moschee, due ospedali e persino un’ambulanza. Il bollettino è inevitabilmente destinato a crescere di ora in ora. Nelle ultime 48 ore a Gaza hanno perso la vita 35 persone di cui una decina sono bambini. Oltre 300 i civili feriti.

Questa notte è stato bombardato anche l’ospedale europeo di Khan Yunis a Gaza. Decine i feriti e numerose le attrezzature e i medicinali inutilizzabili. Gli ospedali dovrebbero essere immuni da qualunque attacco come sancito dalla Convenzione di Ginevra del 1949. Attaccare un ospedale è un crimine di guerra. 

Netanyahu richiama nel frattempo 40.000 riservisti e Israele prepara un feroce attacco via terra che potrebbe avere conseguenze ben peggiori delle tre settimane del massacro di Gaza causato dall’operazione Piombo Fuso tra il dicembre del 2008 e il gennaio 2009.

Precipita la situazione in Palestina

gaza

Ritrovati cadavere i tre giovani israeliani scomparsi due settimane fa. Israele annuncia rappresaglie, alcuni morti e una bambina di 9 anni in fin di vita. Hamas: sarà l’inferno. Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina: la lotta e la resistenza all’occupazione continuano nonostante gli arresti. Continua la lettura di Precipita la situazione in Palestina