Lu Pagghjolu: immobilismo dei Lavori pubblici, l’Alta Gallura non può più aspettare
Il Fronte Indipendentista Unidu apprezza gli interventi alle infrastrutture idriche da parte dall’amministrazione comunale in Località La Traessa. Tuttavia, riteniamo di ricordare alla cittadinanza e agli assessorati competenti, locali e nazionali, che Tempio e l’Alta Gallura aspettano investimenti annunciati e necessari ben più sostanziosi. Continua la lettura di Tempio. Il FIU: per Lu Pagghjolu l’Alta Gallura non può più aspettare→
Zittadini timpiesi inzivuti pa lu solitu dissilviziu idricu pa un guastu a un mutori di la stazioni di pompagghju di Monti Ruju. Passata ora di gustatu di luni, scelta in locu in umbè di casi e attivitai cummelciali di lu centru gaddhuresu. Dissilvizi ch’ hani avvizzatu la comunitai, più e più da un annu a chist’ala, ma la cuincidenza cu li 34 gradi di massima d’arimani ha fattu divintà la cosa ancòra più grigia puru pa ca pussedi puzzoni di riselva. Una cundizioni d’emelgenzia ch’è illa “normalitai” di li dissaccelti, casgioni di folza magghjori chi sulleani da scudialtà palticulari lu Gestori Unicu ma chi no impidini, oltr’ a l’infadugghjni, lu pesu pa zittadini e cummelcianti di cumparà da priati folnituri minori d’ea. Torrà a campu cussì la dezennali cundizioni di Lu Pagghjolu e lu mancatu liamu cu li comunitai di l’Alta Gaddhura, cori di li prubblemi strutturali e di l’inettitudini di l’irrezza idrica in Gaddhura. Tutti liami ugghjettu d’ispirànzi e prummissi elettorali in palticulari di l’Assessoratu a li Trabaddi Pubblichi, cun Paolo Maninchedda chi assiguràa la cupaltura finanziaria palisata a friagghju da Raffaele Paci (dilibbarazioni n. 5/23) chi s’agghjunghj a l’acchitti stanziati ma no uldinati di mità anni 2000. In tuttu l’intalventu è calculatu in 7,58 milioni di euro. In dugna modu, a più di sei mesi da la nuitai di l’abbaltura di un mutuo di 700 milioni e tre chiti da la filma uffiziali mattessi, da Viale Trento no arreani a rigaldu alti nutizi.
Tempio Pausania. Guasto a Monti Ruju, disagi in città
Cittadini tempiesi esasperati per l’ennesimo disservizio idrico causato della rottura di un motore nella stazione di pompaggio di Montu Ruju. Sin dal primo pomeriggio di lunedì, sono molti i rubinetti all’asciutto in abitazioni e attività commerciali del centro gallurese. Disagi ai quali la cittadinanza è abituata, da un anno in particolare, ma la coincidenza con i 34 gradi di massima di ieri ha reso la situazione ancora più critica anche per chi possiede cisterne di riserva. Una situazione emergenziale che rientra nella “normalità” degli imprevisti, cause di forza maggiore che sollevano il Gestore Unico da responsabilità specifiche ma che non impediscono, oltre i disagi, l’onere per residenti e commercianti dell’acquisto da privati di piccole forniture. Si ripropone nuovamente la decennale situazione di Lu Pagghjolu e il mancato collegamento con le comunità dell’Alta Gallura, cuore dei problemi strutturali e dell’inefficienza della rete idrica in Gallura. Tutti collegamenti oggetto di speranze e promesse elettorali, in particolare da parte dell’Assessorato ai Lavori Pubblici, con Paolo Maninchedda che rassicurava circa la copertura finanziaria individuata a febbraio da Raffaele Paci (deliberazione n.5/23) da sommarsi ai residui passivi di metà anni 2000. Complessivamente l’intervento è stimato in 7,58 milioni di euro. Tuttavia, a sette mesi dalla notizia dell’accensione di mutuo da 700 milioni e tre settimane dalla firma ufficiale dello stesso, da Viale Trento non giungono notizie a riguardo.
chi Le scrive è un suo concittadino che ha avuto anche l’onore, qualche anno fa, di condividere con Lei l’esperienza editoriale della pubblicazione “Tempio e il suo volto”.
Ebbene oggi vorrei, sperando di non tediarla, raccontarle brevemente ciò che quotidianamente Tempio-città dell’acqua e i suoi cittadini, sono costretti a sopportare grazie a quella velenosa e pungente “abbanoa” (in Gallurese la traduzione letterale suona “ape nuova”) che con protervia ed arroganza che non ha eguali, continua a sospendere a suo insindacabile giudizio, l’erogazione dell’acqua per tempi e durata molto variabili.
Nel premettere che l’approvvigionamento idrico dell’alta Gallura avviene prelevando e pompando per circa 100 chilometri l’acqua dall’invaso del rio Lerno, presso Pattada, e che ai piedi del Limbara fa bella mostra di se, da anni inutilizzato, l’invaso del rio Pagghjolu che consentirebbe di regalare alla città e paesi limitrofi acqua di ottima qualità con appena 6 chilometri di condotte e per giunta a caduta, personalmente mi trovo nella situazione di quei bravi campeggiatori che, fino ad alcuni decenni fa, occupavano i litorali con tende, stoviglie, tavoli e soprattutto bacinelle e bidoni, per trascorrere qualche giorno di ferie estive.
Così è se vi pare, ci dice oggi Abbanoa. E allora via a riempire bidoni, bacinelle, vasche da bagno, lavamani e pentoloni nelle poche ore di erogazione del prezioso liquido; e buon per chi, in quelle ore si trova a casa per poter provvedere a queste amene operazioni.
Contrariamente ci si dovrà rivolgere alla carità di amici e parenti per usufruire di una doccia frettolosa (non dovrai certo creare troppo disagio ai tuoi ospiti) e lasciare che casa, panni sporchi, stoviglie e quant’altro attendano fiduciosamente di poter essere immersi in acqua e detersivo.
Professò Lei potrebbe obbiettare “Ma caro mio perché non provvedi a dotarti di cisterna, autoclave, condotta e via spendendo?” Giusto! Ma la mancata erogazione dell’acqua non si configura come un reato? Non è, per caso, quella fattispecie definita “Interruzione di pubblico servizio?”.
Ammettiamo che il comune cittadino possa avere (di questi tempi) la disponibilità di circa 1.500 euro per l’intervento di cui sopra, dove dovrebbe installare la cisterna e condurre tutte le altre operazioni se non dovesse avere disponibilità di spazi e/o autorizzazioni da condomini o confinanti o affini (direbbe Totò)?
E poi, ammesso che riesca a portare a compimento l’opera, Abbanoa gliela risarcirebbe? Il disagio sopportato chi lo potrà mai quantificare?
Tanto volevo che Lei conoscesse per il bene e l’amore che porta alla Sua città natale! Un caro ed affettuoso saluto da un cittadino che vive nella Tempio di Nino di Gallura (nel senso di Medioevo…giusto per chi ci legge).
I disagi a Tempio Pausania sul fronte Abbanoa sono divenuti oramai insostenibili. L’interruzione del servizio idrico in molte zone della città non viene più notificata in anticipo e i disagi sono sempre più frequenti e prolungati, coinvolgendo civili abitazioni e attività commerciali.
Il centro dell’Alta Gallura si trova di fronte ad una situazione a dir poco paradossale. Uno dei territori con maggiore abbondanza di acqua di tutta la Sardegna, situato ai piedi del Monte Limbara e con una diga di recente costruzione, Lu Pagghjolu, continua ad approvvigionarsi da Pattada. L’invaso di Lu Pagghjolu era nato con l’intento di creare una fonte di approvvigionamento idrico per la ZIR e sostenere così le attività produttive rendendole più competitive. Questo non è mai avvenuto e nel frattempo le imprese a quella che è la commissariata ZIR sono meno numerose e sempre più in crisi.
Il costo per utilizzare Lu Pagghjolu per l’approvvigionamento cittadino, slegando la comunità dai problemi e guasti che si verificano a Pattada, pare aggirarsi intorno ai sei milioni di euro. Una cifra tutto sommato contenuta.
Nell’ultimo anno i disservizi sono aumentati in modo evidente e ora si parla addirittura di un’interruzione permanente dalle 18:00 alle 6:00. A dire il vero in molte attività e abitazioni di Tempio i rubinetti da settimane rimangono all’asciutto anche in orari non compresi nella restrizione. Abbanoa, dal canto suo, tace.