Il bilancio dei bombardamenti israeliani è pesantissimo, oggi più che mai. Alle 20:00 ore italiane il Ministero della Salute palestinese ha diffuso un nuovo aggiornamento: 1.191 palestinesi uccisi (oltre 400 bambini) e più di 7.000 feriti dall’inizio dell’offensiva militare israeliana sulla Striscia di Gaza. Una larga parte di questi è ferita in modo gravissimo: mutilazioni e perdite di organi. A questo si aggiungono oltre 200.000 profughi su una popolazione inferiore a due milioni di abitanti. Come noto Israele bombarda massicciamente ospedali e campi profughi. La situazione sanitaria è al collasso e in queste ore è stata bombardata l’unica centrale elettrica di Gaza mentre negli ospedali sotto assedio non si sa più dove mettere i cadaveri. Nelle sale d’attesa vengono adagiati cadaveri di bambini che arrivano a decine di ora in ora.
Notizie dal campo parlano dell’utilizzo di bombe a frammentazione da parte dell’IDF mentre Netanyahu parla di una guerra mai giusta quanto questa. Solo la giornata di oggi ha visto più di 110 vittime.
Ma questa non è una guerra. Questa è una Soluzione Finale. In Italia, senza alcuna vergogna, giornalisti come Travaglio si schierano dove sanno e dove sappiamo mentre politici come Santanchè e Brunetta orgogliosamente “stanno con Israele”. Il Senato elettivo domina il dibattito politico e lo Stato italiano sta scrivendo una delle pagine più vergognose della sua politica estera, dopo l’astensione in Consiglio per i diritti umani dell’ONU.
Nei giorni scorsi a Pomigliano è comparsa una scritta davanti alla sede dell’Alenia Aermacchi (gruppo Finmeccanica), fornitrice dei primi due cacciabombardieri M-346 e di altri trenta in prossima consegna al valoroso esercito di Tel Aviv. Oggi, in Piazza Dante a Milano, un gruppetto carabinieri in antisommossa presidiava la bandiera di Israele.
La pulizia etnica non avviene tramite i rastrellamenti che hanno caratterizzato il giugno scorso a Hebron, ma sganciando bombe su un popolo rinchiuso. Netanyahu ha accusato la resistenza palestinese di utilizzare i cimiteri come base per il lancio di razzi Qassam, mentre Abu Mazen continua mediare tra i sionisti intenzionati allo sterminio totale e il suo popolo allo stremo. Nei giorni scorsi Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah, ha garantito pieno supporto ad Hamas e a tutta la resistenza palestinese. Proprio Hezbollah ha inflitto una sconfitta all’IDF nel 2006, respingendo un’invasione del Libano. Israele e l’IDF adottano l’unica arma che conoscono da sempre, l’infamia, essendo riluttanti ad un vero e proprio intervento di terra nella Striscia. Sanno bene che in quel caso Gaza sarebbe un Vietnam.