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Comitato studentesco contro l’occupazione militare in Gallura per tre incontri

ban militare

Comitato studentesco contro l’occupazione militare in Gallura per tre incontri a Viddalba, Tempio e Olbia

Il Comitato studentesco contro l’occupazione militare della Sardegna sarà in Gallura per tre incontri. Dopo gli incontri pubblici del Comitato in tante comunità sarde, prosegue il lavoro territoriale nella lotta contro l’occupazione militare e lo sfruttamento bellico della Sardegna La prospettiva è quella di allargare e approfondire il dibattito, informando le comunità e proseguendo in modo capillare la costruzione dal basso di un fronte contro l’occupazione militare che unisca la parte più responsabile dei nostri territori, unico modo per proseguire efficacemente la lotta contro il meccanismo di guerra imperialista della NATO e la Difesa italiana. Tutto il movimento contro l’occupazione militare in Sardegna ha ottenuto importanti – seppur parziali – vittorie, come la lotta contro STAREX a Decimomannu e, successivamente, con una vera e propria interruzione di esercitazione il 3 Novembre scorso per la Trident Juncture, dove – contestualmente alle cariche delle forze dell’ordine – il taglio delle reti e l’intrusione di alcuni militanti hanno interrotto prima del termine previsto la più importante esercitazione dell’Alleanza Atlantica dal crollo del Muro di Berlino. Il movimento contro l’occupazione militare è più attivo che mai ma, per quanto fondamentale sia quanto fino ad oggi, è tutt’altro che sufficiente a liberare la Sardegna dal giogo della militarizzazione; per queste ragioni il Fronte Indipendentista Unidu ha appoggiato da subito il Comitato studentesco contro l’occupazione militare in un’azione politica e informativa strutturata in tutto il territorio nazionale sardo.

Le tappe galluresi si svolgeranno secondo il seguente ordine:

– Viddalba, mercoledì 11 Maggio Sala congressi comunale, ore 18:00.

– Tempio Pausania, giovedì 12 Maggio, Sala convegni Officina dei Ragazzi (ex Biblioteca comunale), Parco delle Rimembranze, ore 18:30.

– Olbia, venerdì 13 Maggio, Expo di Olbia, ore 16:00. Via porto romano n. 1.

Lu Comitatu di li studianti contr‘ a l’occupazioni militari di la Saldigna sarà in Gaddhura pa tre siduti pùbblichi. Dapoi di l’attoppi cun lu Comitatu in tanti comunitai saldi, sighi cussì lu trabaddu tarratòriali illa gherra contro l’occupazioni militari e lu sfruttamentu ghirreri di la Saldigna. La caminu è chissu d‘allalgà e apprufundì la irrasgiunata, infulmendi li comunitai e sighendi in modu fittu a fraicà un fronti contr‘ a l’occupazioni militari chi aunia e ulganizzigghja la palti più cuscinziosa di li tarratòri nostri, sola manera pa sighì cun pruvettu la gherra contr‘ a lu sistema di gherra imperialista di la NATO e di la Difesa italiana. Tuttu lu Muimentu contr‘ a l’occupazioni militari ha uttinutu impultanti – puru si palziali – suzzessi, comu la gherra contr‘ a STAREX a Decimomannu e, dapoi, l’aè filmatu la dì 3 di Sant’Andria passatu la Trident Juncture, undi – insembi a li carrighi di li folzi di polizia – lu taddu di l’irrezi e l’intrata di tanti militanti ani filmatu innanzi a l’ora priiduta l‘eselcitazioni più manna di l’Alleanza Atlantica da lu Muru di Berlino a ogghj. Lu Muimentu contr‘ a l’occupazioni è sempri più attivu ma, pa cantu impultanti sia cantu fattu finz‘ a ogghj, no è pa nudda bastanti pa libbarà la Saldigna da lu ghjuali di la militarizzazioni; pa chisti muttii lu Fronte Indipendentista Unidu ha datu da subbitu l‘ala a lu trabaddu di lu Comitatu di li studianti pa un’azioni politica e infulmativa stutturata in tuttu lu tarratòriu nazionali saldu.

L’attoppi gaddhuresi so prriduti sigundu l’oldini chi sighi:

  • Viddaecchja, malcuri 11 Maggghju, Sala congressi comunale, a li 6 di sirintina (18:00).
  • Tèmpiu Pausania, ghjoi 12 Magghju, Sala convegni Officina dei Ragazzi (ex Biblioteca comunale), Parco delle Rimembranze, a li 6 e mezu di sirintina (18:30).
  • Tàrranoa, Vennari 13 Magghju, Expo di Olbia, a li 4 di sirintina (16:00). Via Porto romano n. 1.

Referendum. Il FIU: un SI per la sostenibilità, un SI contro il colonialismo

NOTriv
Domenica 17 aprile si svolgeranno le consultazioni elettorali per il referendum abrogativo sulla
durata delle trivellazioni in mare, ovvero per l’abrogazione del comma 17 dell’articolo 6 del Dlgs 152/2006 (Norme in materia ambientale), così come modificato dal comma 239 art 1 della Legge 208 del 28 dicembre 2015. Continua la lettura di Referendum. Il FIU: un SI per la sostenibilità, un SI contro il colonialismo

Tempio. Il FIU: per Lu Pagghjolu l’Alta Gallura non può più aspettare


FIU Pagghjolu
Lu Pagghjolu: immobilismo dei Lavori pubblici, l’Alta Gallura non può più aspettare

Il Fronte Indipendentista Unidu apprezza gli interventi alle infrastrutture idriche da parte dall’amministrazione comunale in Località La Traessa. Tuttavia, riteniamo di ricordare alla cittadinanza e agli assessorati competenti, locali e nazionali, che Tempio e l’Alta Gallura aspettano investimenti annunciati e necessari ben più sostanziosi. Continua la lettura di Tempio. Il FIU: per Lu Pagghjolu l’Alta Gallura non può più aspettare

Libia. Il FIU: disobbedienza civile per una Saldigna indisponibile alla guerra

colonialismo italiano
Appello a dichiarare la Sardigna terra di pace e indisponibile alla guerra!

L’Italia, complice di un’operazione neocolonialista, sta per entrare in guerra. Il capo del Governo italiano ha firmato il 10 febbraio un decreto immediatamente secretato su un possibile intervento in Libia e pochi giorni prima c’è stata una clamorosa fuga di notizie dal Wall Street Journal sulla disponibilità dell’Italia di fornire la base di Sigonella per i droni americani e per inviare un contingente di cinquemila soldati.

Sappiamo tutti ormai che la guerra in Libia c’entra poco o nulla con la guerra al terrorismo islamico. Persino il giornale della Confindustria (Il Sole24ore, 6 marzo 2016) ammette candidamente che “la Libia è un bottino da 130 miliardi di dollari subito e tre-quattro volte tanto nel caso che un ipotetico Stato libico, magari confederale e diviso per zone d’influenza, tornasse a esportare come ai tempi di Gheddafi” e che lo Stato italiano ha grossi interessi da difendere, a partire dalle commesse dell’ENI che oggi controlla quasi tutti i traffici petroliferi.

Una guerra quella libica, cominciata perché il governo di Gheddafi intendeva avviare il processo per una moneta panafricana e portare a termine il processo di decolonizzazione, in particolare dalla Francia. Processo di emancipazione che fu stroncato a suon di bombe e con un flusso impressionante di armi ai terroristi islamici cantati anche dalla “sinistra” italiana come “ribelli democratici”. Il risultato è una guerra per bande sanguinaria che ha portato la Libia da paese in via di sviluppo a stato distrutto dalla guerra ed ostaggio dell’imperialismo europeo e nordamericano, esattamente come lo sarebbe la Siria senza la resistenza siriana e curda e senza il sostegno della Russia.

Veniamo però al punto che ci interessa come sardi e sarde:

La nostra terra è occupata dall’esercito italiano e dai suoi alleati NATO. Siamo in pratica una portaerei e dall’aeroporto militare di Decimomannu sono per l’appunto partiti i caccia francesi che hanno devastato la Libia.

Il governo Regionale, se fosse reale espressione degli interessi dei sardi, dovrebbe dichiarare solennemente e unilateralmente la propria indisponibilità alla guerra, la propensione alla pace e all’amicizia tra i popoli e diffidare chiunque dall’utilizzo di qualsiasi infrastruttura presente nell’isola e dall’utilizzo dello spazio aereo, terrestre e marittimo della Sardegna a scopi bellici.

Il Fronte Indipendentista Unidu rivolge un accalorato appello a tutti gli indipendentisti, ai pacifisti, agli antimilitaristi, ai sinceri democratici, agli ambientalisti e a tutte le forze libere dalle logiche guerrafondaie e imperialistiche per un’ampia mobilitazione che non escluda anche l’utilizzo di pratiche per la disobbedienza civile e l’interruzione delle attività belliche.

Fronte Indipendentista Unidu

Casteddu. Repressione, il FIU: lo Stato italiano vilipende il Popolo sardo

SA-DOMU

Casteddu. Repressione ai patrioti de Sa Domu. Il FIU: lo Stato italiano vilipende il Popolo sardo

Il FIU: Solidariedade a sos cumpanzos de su movimentu contra a s’ocupatzione militare

I carabinieri italiani hanno perquisito le abitazioni di diversi attivisti del movimento contro l’occupazione militare su disposizione del sostituto procuratore Guido Pani.

Le accuse sono realmente inquietanti e ci riportano indietro nel tempo al clima delle leggi speciali e dei colpi di stato striscianti: “vilipendio alle forze armate” e “divulgazione in uso esclusivo di ufficio”. Due accuse ridicole che non siamo disposti a riconoscere.

Alla prima accusa è facile rispondere. L’unico vilipendio e oltraggio quotidiano in atto in Sardegna, è quello rivolto al popolo sardo da parte dello Stato italiano, dell’Esercito Italiano e dei suoi gangli politici seduti in Regione, responsabili della sottrazione di enormi aree di terra, di cielo e di mare per fini ed interessi politici ed economici completamente estranei e contrari ai nostri interessi nazionali, e però funzionali alle logiche di guerra e di saccheggio del blocco NATO.

Sulla seconda accusa verrebbe spontaneo chiedersi perché tali documenti, evidentemente di notevole importanza, erano in mano degli attivisti.

È chiaro il nervosismo delle cosiddette forze dell’ordine italiane, dal momento che non riescono in alcun modo ad arginare la crescita del movimento contro il colonialismo e l’occupazione militare, che ha portato nel novembre 2015 a bloccare temporaneamente le più grandi esercitazioni NATO degli ultimi 30 anni.

Solidariedade prena e non cunditzionada a is cumpàngios corfidos!

Salvini in Saldigna. Il FIU: “nessuna agibilità ai fascio-leghisti”

no salvini

Il Fronte Indipendentista Unidu invita tutti gli indipendentisti a partecipare alle mobilitazioni per impedire a Salvini di parlare, che si svolgeranno a Cagliari e ad Alghero giovedì 11 febbraio.

Salvini e il suo portato di razzismo e fascismo non sono i benvenuti nella nostra terra, anche perché i sardi sanno bene cosa significhi essere vittime del pregiudizio e del razzismo, perfino di quello istituzionale, come il caso del procuratore di Cagliari ha recentemente dimostrato.

Un milione di sardi sono attualmente emigrati per ragioni economiche e quindi i sardi sanno bene cosa significhi abbandonare la propria terra in cerca di un futuro migliore e non possiamo prestare il fianco a chi alimenta la cultura dell’odio verso i migranti.

Non accettiamo che la nostra terra sia teatro di propaganda razzista e fascista e non accettiamo che gente come Salvini venga ad insegnarci come mantenere i rapporti con le altre culture e gli altri popoli, cosa che facciamo da millenni con successo.

I veri invasori non sono i migranti, bensì i partiti italiani di cui Salvini è degno rappresentante essendo stato al governo in coalizione con la destra italiana dando il via libera al saccheggio e alla distruzione della nostra terra. Mobilitiamoci per respingere colonialisti, razzisti e fascisti e per costruire un vasto movimento popolare per l’indipendenza, solidarietà sociale e la pace fra i popoli!

Caso Saieva. Il FIU: non è caso isolato, è razzismo istituzionale

Gramsci
Sulle odiose e razziste dichiarazioni del procuratore Saieva: egli è solo l’ultimo italiano noto che propaganda razzismo sui sardi.

Saieva è in buona compagnia citando l’”istinto predatorio (tipico della mentalità barbaricina)” (cit.) e si ispira al pensiero dell’antropologo Giuseppe Sergi che in quindici giorni, dopo aver misurato una cinquantina di crani, concludeva per l’infermità psicofisica dei sardi e del suo esimio collega Niceforo, il quale includeva addirittura intere regioni dell’isola nella “zona delinquente”; oppure il giornalista Augusto Guerriero che negli anni Sessanta del Novecento incitava il governo a buttare il napalm sul Supramonte per ripristinare la legge italica. Il Fronte Indipendentista ritiene che tali ricorrenti affermazioni di stampo colonialista e razzista non si possano considerare meri casi isolati, bensì rivelano appieno ciò che le classi dirigenti e gli alti funzionari italiani pensano dei sardi e della nostra cultura: un popolo e una terra da spremere fino all’osso disprezzandola e reprimendola.

Sassari. Il FIU: “Svegliati Sassari! Pesa Sardigna!”

generi

Svegliati Sassari! Pesa Sardigna!

Premesso che il Fronte Indipendentista Unidu sostiene, da sempre, le iniziative per il riconoscimento della piena dignità e dei diritti di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, perché è una necessaria battaglia di civiltà, ritiene tuttavia inaccettabile che tale sacrosanta battaglia sia strumentalizzata da esponenti, deputati e senatori del PD per fare uno sterile siparietto di stampo elettorale.

Per questo, e i motivi seguenti, non abbiamo dato la nostra adesione politica alla manifestazione, pur condividendone i contenuti.

Non possiamo dimenticare che sabato 16 gennaio, ci è stato negato dall’ “inflessibile questore” il diritto a manifestare il nostro dissenso alle “missioni di pace” avvallate dal governo italiano, di fronte alla sede del PD, divieto motivato con spiegazioni inaccettabili.

Il diritto a manifestare il dissenso non può essere a corrente alternata. Ancora di più non potevamo che essere solidali col MOS, sapendo che anche a loro è stata negata in principio la possibilità di manifestare a Sassari.

Non possiamo infatti dimenticare che il PD con i vari rappresentanti nel consiglio comunale e regionale presenti ieri in Piazza, contribuisce ogni giorno ad appoggiare qualsiasi scelta di deputati e senatori dello Stato italiano, anche le più scellerate nei confronti della nostra isola e del nostro popolo sardo. Non possiamo dimenticare che questi signori hanno contribuito a cancellare il diritto all’uso della lingua sarda su radio e TV. Non possiamo dimenticare che ha votato perché i livelli di inquinamento delle Basi militari fossero sollevati di 300 volte rispetto agli standard.

Non possiamo dimenticare che il governo italiano a maggioranza del PD ha al suo interno chi sostiene l’omofobia con “le sentinelle in piedi” e chi, a parole, difende i diritti di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. Un colpo al cerchio ed uno alla botte, in un clima di omofobia subdola e di pinkwashing manifesto.

Ecco perché non abbiamo dato la nostra adesione politica alla manifestazione, pur condividendone i contenuti.

Il FIU: dopo 10 anni che fine ha fatto l’Osservatorio sulla povertà?

Osservatorio povertà

Il FIU: che fine ha fatto l’Osservatorio sulla povertà? Continua la lettura di Il FIU: dopo 10 anni che fine ha fatto l’Osservatorio sulla povertà?

Tempio. Sacro Cuore, Rinagghju e progetti mancati: un’agenda nascosta?

Conferenza stampa per la presentazione del progetto Sacro Cuore e la concessione del compendio da parte del Comune (Foto: La Nuova Sardegna)
Conferenza stampa per la presentazione del progetto Sacro Cuore e la concessione del compendio da parte del Comune (Foto: La Nuova Sardegna)

Nel documento pubblicato lo scorso aprile – “Il Fronte Indipendentista Unidu in merito all’ex Palazzina Comando e prospettive di sviluppo della città” – il FIU relazionava alla cittadinanza riguardo le vicende dell’Ex Palazzina Comando ed esprimeva una posizione politica circa il discusso Protocollo d’Intesa Comune Tempio Pausania-Ministero degli Interni, ritenuto deleterio per la città viste le condizioni della permuta tra l’ex Palazzina Comando e l’ex carcere La Rutunda. In occasione della pubblicazione del documento, il FIU precisò che alle vicende di Rinagghju e al progetto Sacro Cuore sarebbe spettata una trattazione separata. Negli ultimi mesi abbiamo seguito l’evoluzione del Progetto sino al recente ritiro da parte del Sacro Cuore, con il compendio di Rinagghju che ritorna così all’anno zero. La ricostruzione che segue vuole analizzare i vari passaggi negli ultimi anni, l’improvviso ritiro della Parrocchia ed evidenziare come l’affido alla Diocesi, alla persona del vescovo Sanguinetti, sia stata la ragione principale per la quale la stessa ha potuto beneficiare del finanziamento pubblico per il completamento della chiesa del Sacro Cuore in zona Pischinaccia-Rinaggiu.

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