Tertenia, A Foras Camp: Sarrala ospita la III edizione
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Tutti noi ricordiamo l’incidente aereo avvenuto il 20 ottobre del 2005 nelle campagne attorno alla base, precisamente a Decimoputzu, quando un cacciabombardiere Amx si schiantò in un campo di carciofi. Pochi sanno, invece, del gravissimo fatto successo solo pochi giorni prima nei cieli decimesi. Il sottotenente Vigilio Gheser, decollato per primo dalla base di Decimomannu, sempre su un Amx (noto come “Bara Volante”), dopo appena una trentina di secondi ed in piena fase di accelerazione avvertì un forte calo di spinta del propulsore, accompagnato da una sensibile fluttuazione e successivo calo di giri. Ecco le parole del pilota: «La prima ipotesi che si prende in considerazione in questi casi, di solito, è quella di sganciare i carichi esterni: in questo caso si trattava di serbatoi pieni di combustibile. Visto che sotto c’erano delle case ho deciso di non sganciarli. Se lo avessi fatto avrei avuto una possibilità in più di arrivare all’atterraggio. Alla fine sono riuscito ad arrivare all’aeroporto dal quale ero decollato e con spinta del motore quasi a zero ho abbassato i carrelli. Così sono riuscito ad atterrare senza altri “inconvenienti”». E ancora: «Non c’è tempo di avere paura. In quel momento ero molto concentrato e non ho pensato: se va male, va male veramente». Si è venuti a conoscenza di questo fatto solamente nei primi giorni di gennaio del 2008, quando il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano insignì della medaglia di bronzo al valore aeronautico il tenente Vigilio Gheser. Ovviamente il merito di Gheser fu quello di aver evitato il terribile incidente. Questa incresciosa vicenda rappresenta benissimo il rapporto che da sessant’anni intercorre tra la popolazione di Decimomannu e le attività della base aeronautica militare. Decenni di terrore per i cittadini che vedono ogni giorno messa in pericolo la propria incolumità (i dati ufficiali parlano di un centinaio di incidenti dal 1956 ad oggi) e la condizione di essere messi all’oscuro su ciò che accade sopra le loro teste. Ci vengono i brividi a sentir classificare come “inconveniente” il rischio che un aereo possa cadere sulle nostre case. Ci fa capire il peso del nostro ruolo, in questo teatrino di guerra chiamato Sardegna.
“I manganelli italiani non fermeranno il riscatto della Sardegna”
Il Fronte Indipendentista Unidu ha partecipato questa mattina al corteo lungo la base militare di Decimomannu, indetto dalla rete “No basi né qui né altrove“. Abbiamo verificato come le preoccupazioni fossero più che fondate: lo spostamento delle esercitazioni autunnali con lo strumentale zuccherino dello Stato è stato negli ultimi giorni finalizzato allo stigmatizzare la lotta contro l’occupazione militare agli occhi dell’opinione pubblica e, al contempo, allentare la tensione in vista del corteo a Decimomannu. Dopo gli ambigui comunicati dell’Aeronautica, le menzogne su esercitazioni inventate dai sardi – al contrario si tratta di una base militare in piena, impattante e reddizia attività – abbiamo assistito alla chiusura del cerchio. I manifestanti hanno subito un attacco gratuito da parte delle forze di occupazione italiane schierate a difesa della Base. Non è nostra intenzione attirare il pietismo del popolo o dello Stato colonizzatore e ribadiamo che la cultura del manganello italiana si è mostrata per quello che è, per gli interessi che persegue e dobbiamo prendere coscienza che non può essere diversamente. Sappiamo che questo trattamento è inevitabile verso chi si oppone all’imbruttimento del nostro Popolo, all’occupazione militare del territorio, anche con un semplice scuotere le reti a mani nude. Denunciamo l’attacco dello Stato e richiamiamo il nostro Popolo alla massima attenzione e mobilitazione, consapevoli che se la reazione dello Stato è tale, significa che la via intrapresa è quella giusta. Il Fronte Indipendentista Unidu ribadisce massimo sostegno alla lotta contro l’occupazione militare e rispedisce al mittente la repressione; esprimiamo solidarietà al manifestante fermato da parte della polizia. I manganelli italiani non fermeranno il riscatto della Sardegna.
Il Fronte Indipendentista Unidu aderisce alla mobilitazione popolare lanciata per fermare STAREX (Sardinia Tactical Air Range Exercise), un’esercitazione militare interforze che si svolgerà dal 9 al 12 giugno in Sardigna coinvolgendo diversi poligoni sardi e l’aeroporto militare di Decimomannu, ad opera prevalentemente di forze armate italiane e tedesche. Continua la lettura di Il FIU aderisce a NO STAREX e rilancia sull’occupazione militare in Sardegna
SABATO 23 MAGGIO 2015, ore 18.00 presso lo spazio sociale del collettivo S’idealibera in Via Michelangelo Casaggia 12 (dietro la chiesa di Sant’Apollinare) a Sassari.
**ASSEMBLEA-DIBATTITO SUL CORTEO “FERMIAMO LA STAREX“**
Il Comitato No basi né qui né altrove ha chiamato per l’11 Giugno a Decimomannu un corteo per fermare la più importante esercitazione aerea internazionale che si svolgerà in Sardegna quest’anno, la STAREX.
Un gran numero di velivoli, prevalentemente delle aereonautiche militari italiana e tedesca, decolleranno dall’aeroporto militare di Decimomannu per allenarsi alla guerra. Per questo pensiamo sia importante trovarsi prima per parlare insieme della mobilitazione e degli strumenti da mettere in campo per impedire l’esercitazione. Alleghiamo il testo informativo sul Corteo e sulla STAREX, insieme alla locandina del corteo che invitiamo a diffondere. Vi aspettiamo e chiediamo di dare diffusione quanto più possibile dell’iniziativa.
– Collettivo S’idealibera – (evaliber@autistici.org)