Archivi tag: casteddu

Casteddu, mobilitazione contro la guerra. a foras: nessuna base per le vostre guerre

Casteddu, A Foras chiama mobilitazione contro la guerra

MANIFESTAZIONE SARDA
SABATO 25 GENNAIO ORE 15:30
CAGLIARI – PIAZZA TRENTO

Nella settimana successiva all’attacco criminale degli Stati Uniti in territorio iracheno contro il generale dell’esercito iraniano Soleimani, sarde e sardi provenienti da diversi territori si sono incontrati a Nuoro, Sassari e Cagliari in affollate e partecipate assemblee per discutere della preoccupante situazione nel contesto medio orientale e del coinvolgimento dei propri territori nelle manovre di guerra.

Le operazioni di queste settimane mettono definitivamente la parola fine al tanto decantato multilateralismo portato avanti dalla NATO. In questo scenario di guerra totale le vittime sono le popolazioni civili che da decenni ormai subiscono le conseguenze delle mire espansionistiche economiche e territoriali delle grandi potenze che ne fanno parte.

All’interno di questa situazione, in cui emergono chiaramente alcuni attori (Turchia e Stati Uniti), anche lo Stato italiano, per quanto voglia apparire neutrale ed equidistante, ha grandi interessi da difendere. Non è un mistero infatti che lo Stato italiano mantenga fruttuosi scambi commerciali basati sulla vendita di armamenti a stati belligeranti, in spregio della propria costituzione.


Non pago di aiutare l’industria bellica a esportare i suoi prodotti, lo stato italiano foraggia ulteriormente le fabbriche di morte spostando finanziamenti dalle spese per il miglioramento della vita delle classi popolari, verso le spese militari. L’ultimo vergognoso esempio di questa pratica è l’utilizzo di 554 milioni di euro dal “fondo per il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese” per l’acquisto di due sommergibili. Uno schiaffo per quei territori che versano nel più assoluto abbandono dello stato, come per esempio quelli che in Sardegna sono stati funestati dalle alluvioni.

Noi, sarde e sardi, dichiariamo i nostri territori indisponibili al loro utilizzo per la teorizzazione e l’organizzazione delle guerre. Pretendiamo lo stop immediato delle esercitazioni che vedono partecipi anche Stati Uniti e Turchia e la dismissione di tutti i poligoni militari. Sia perché questi rendono possibile l’attacco a popolazioni civili in tutto il mondo, sia perché la loro presenza mette in pericolo la sicurezza delle sarde e dei sardi che vivono nel territorio.

MANIFESTAZIONE SARDA
SABATO 25 GENNAIO ORE 15:30
CAGLIARI – PIAZZA TRENTO

Cagliari, “Mègius paris o ognunu pro contu suo” assemblea di Caminera Noa

Cagliari, “Mègius paris o ognunu pro contu suo” assemblea di Caminera Noa

Dopo un periodo dedicato a diversi incontri bilaterali in Sardigna, Caminera Noa si riunirà sabato 21 a Casteddu. L’Assemblea Plenaria è in programma a partire dalle 15:00 nei locali di Via Mandrolisai 8. La data dell’evento è stata scelta anche per agevolare la partecipazione degli emigrati.

“Ognuno di noi ha il suo percorso, le sue esperienze, la collezione dei suoi errori e dei buoni risultati da tesaurizzare – dichiara Caminera Noa. L’assemblea non sarà siglata da nessuna organizzazione e sarà pubblica per garantire la massima partecipazione di tutti coloro i quali vorranno, singolarmente o come gruppi organizzati, contribuire alla costruzione di una nuova comunità politica in Sardegna”.

Tra i temi che verranno affrontati nell’incontro troverà ampio spazio la Sanità, argomento caldo che vede battersi costantemente numerosi ed eterogenei soggetti. Ai lavori assembleari farà seguito un momento di socialità con cena a prezzi popolari.

Pagina Facebook dell’evento: https://www.facebook.com/events/508587903086482/

Cagliari: II appuntamento con la Palestina al Centro di quartiere La bottega dei sogni

Palestina_Bottegadeisogni

Cagliari: II appuntamento con la Palestina al Centro di quartiere La bottega dei sogni

Dopo l’incontro finalizzato alla scoperta della Repubblica Democratica del Congo con l’attivista per i diritti umani John Mpaliza, la Palestina segnerà la seconda tappa di Incontri tra culture. Con La Palestina, letture, musiche, testimonianze e sapori, prosegue dunque il ciclo di appuntamenti mensili di approfondimento in ottica di scambio culturale, promosso dall’Associazione Efys Onlus con la Cooperativa Il Giardino di Clara e l’Associazione Ciclofficina Sella del Diavolo e, di volta in volta, con la collaborazione di altre associazioni del Centro di quartiere La Bottega dei Sogni e le diverse comunità presenti nel territorio cittadino.

L’incontro è in programma per sabato 28 maggio, alle ore 19.00, nella sede del Centro di quartiere “La Bottega dei Sogni” a Cagliari, in Piazzetta Savoia n°4.

Un appuntamento finalizzato a regalare al mondo una narrazione di pace e convivenza e, parafrasando il poeta palestinese Mahmoud Darwish, “pensando agli altri”. A tal proposito, la Comunità Palestinese Sardegna vuole essere un ponte di inclusione tra le culture, ribaltando la narrativa dominante e inquadrando l’arte come forma di resistenza all’occupazione, funzionale alla promozione della storia Palestinese contro l’occupazione dei suoi territori.

Al termine della serata di testimonianze, musica e racconti è prevista una cena con quota di partecipazione minima di 7 euro.

http://www.ilminuto.info/2016/05/cagliari-appuntamento-con-la-palestina-al-centro-di-quartiere-la-bottega-dei-sogni/

Elezioni universitarie. Scida – GI e Link Cagliari in alternativa al duopolio UDU-CL

Il 18 e il 19 maggio si svolgeranno le elezioni universitarie nell’Ateneo cagliaritano. Abbiamo intervistato Andrìa Pili sulla strategia e sulle proposte dell’organizzazione indipendentista giovanile Scida che si presenta con il suo simbolo.

B1WCF4Ej

  • Quali sono i punti più importanti del vostro programma elettorale?

Il nostro programma generale – per gli organi centrali – è incentrato su tre punti fondamentali: la parità tra la lingua sarda e la lingua italiana; la concezione di un ateneo di Cagliari posto al servizio dello sviluppo della Sardegna, quindi la rottura della sua collaborazione con i soggetti responsabili del nostro sottosviluppo (dalle multinazionali all’Esercito Italiano), l’obiettivo di un ruolo attivo in supporto della nostra economia e l’elaborazione di una didattica più diretta alla conoscenza della nostra realtà; l’idea di Università pubblica, perché gli studenti sardi siano posti nelle condizioni di esercitare il proprio diritto allo studio, al di là delle condizioni sociali di svantaggio o delle proprie difficoltà formative.

  • Avete stretto un’alleanza con la lista Link per spezzare il duopolio UDU-CL. Quali sono i termini dell’accordo?

L’accordo tra noi e la Link Cagliari, riguardo queste elezioni, è stato reso possibile da alcune condizioni: la nostra non competizione (Scida si presenta per i consigli studenteschi e gli organi centrali; Link Cagliari presenta un proprio candidato al CNSU, in cui la nostra lista non potrebbe candidarsi); la comune avversione alle due organizzazioni maggioritarie; la comune indipendenza del movimento studentesco dai partiti di potere, dunque la non compromissione della Link con i partiti responsabili della nostra dipendenza; la nostra comune visione di Università pubblica, contro il modello educativo neoliberale. Ognuno dei gruppi si è impegnato a farsi carico delle domande dell’altro: ad esempio, abbiamo chiesto che il loro candidato si faccia carico, se eletto, di richiedere una riforma del CNSU che permetta un collegio unico per la nostra isola e di proporre delle mozioni in favore di maggiori competenze della Regione Autonoma in materia di istruzione e ricerca. Inoltre, noi abbiamo intenzione di portare non solo le richieste degli studenti «indipendentisti» ma anche di coloro che- da un punto di vista progressista- non si sentono rappresentati dal duopolio della rappresentanza formale. Anche per questo, la nostra collaborazione non si fermerà a queste elezioni: la costruzione dell’Università sarda, contro la dipendenza ed il neoliberismo, passa necessariamente dalla creazione di una nuova fase del movimento studentesco sardo, ostile all’oligarchia politica e accademica, in cui il nostro diritto all’autodeterminazione sia centrale.

Scida-URN

  • Esistono molti legami fra Università e ricerca e produzione bellica. Scida che posizione ha in merito?

Nel nostro programma abbiamo chiesto la modifica del Codice Etico d’Ateneo per impedire questi legami tra l’Università di Cagliari e la guerra imperialista. Inoltre, chiediamo che il nostro ateneo esca dal Distretto Aerospaziale della Sardegna, di cui abbiamo sempre denunciato il ruolo nella riqualificazione in senso militarista del Poligono di Quirra. La nostra Università ha anche stabilito delle relazioni con il Technion, istituto tecnologico sionista implicato direttamente nell’oppressione palestinese, tramite la prorettrice Micaela Morelli (la quale, oltre che farmacologa, è anche una dirigente soriana del PD sardo); abbiamo chiesto di bloccare questa collaborazione e di impedirne altre con gli atenei israeliani, in quanto- alla luce della recente presenza dell’Esercito sionista nelle esercitazioni militari in Sardegna- riteniamo che esse finiranno per toccare anche direttamente l’ambito bellico (pensiamo ai droni). Opporci alla collaborazione tra UniCa e Israele significa opporsi all’oppressione del popolo palestinese e del popolo sardo; un grande esempio di internazionalismo applicato e non astratto.

 

Casteddu. Repressione, il FIU: lo Stato italiano vilipende il Popolo sardo

SA-DOMU

Casteddu. Repressione ai patrioti de Sa Domu. Il FIU: lo Stato italiano vilipende il Popolo sardo

Il FIU: Solidariedade a sos cumpanzos de su movimentu contra a s’ocupatzione militare

I carabinieri italiani hanno perquisito le abitazioni di diversi attivisti del movimento contro l’occupazione militare su disposizione del sostituto procuratore Guido Pani.

Le accuse sono realmente inquietanti e ci riportano indietro nel tempo al clima delle leggi speciali e dei colpi di stato striscianti: “vilipendio alle forze armate” e “divulgazione in uso esclusivo di ufficio”. Due accuse ridicole che non siamo disposti a riconoscere.

Alla prima accusa è facile rispondere. L’unico vilipendio e oltraggio quotidiano in atto in Sardegna, è quello rivolto al popolo sardo da parte dello Stato italiano, dell’Esercito Italiano e dei suoi gangli politici seduti in Regione, responsabili della sottrazione di enormi aree di terra, di cielo e di mare per fini ed interessi politici ed economici completamente estranei e contrari ai nostri interessi nazionali, e però funzionali alle logiche di guerra e di saccheggio del blocco NATO.

Sulla seconda accusa verrebbe spontaneo chiedersi perché tali documenti, evidentemente di notevole importanza, erano in mano degli attivisti.

È chiaro il nervosismo delle cosiddette forze dell’ordine italiane, dal momento che non riescono in alcun modo ad arginare la crescita del movimento contro il colonialismo e l’occupazione militare, che ha portato nel novembre 2015 a bloccare temporaneamente le più grandi esercitazioni NATO degli ultimi 30 anni.

Solidariedade prena e non cunditzionada a is cumpàngios corfidos!