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Tempio. Elezioni: astensione premia Biancareddu e inchioda Balata. Dirigenza PD fuori dal consiglio tempiese

Andrea Biancareddu, nuovo sindaco di Tempio Pausania
Andrea Biancareddu, nuovo sindaco di Tempio Pausania

È  Andrea Biancareddu, due volte Assessore regionale, il nuovo sindaco di Tempio Pausania. Biancareddu (Tempio Rinasce) stravince sul candidato del centrosinistra staccando con oltre 13 punti percentuali il pediatra Antonio Balata, alla guida della lista Tempio Libera e Democratica.

Elezioni caratterizzate da un’affluenza in netto calo, 8416 votanti per un emblematico 68,5% con quasi nove punti in meno rispetto alle amministrative 2010 (76,8%). Astensione non arginata dal possibile voto “di protesta” a beneficio degli altri candidati: Nino Vargiu, per il Movimento Cinque Stelle (5,7%), e Salvatore Sassu, con Unione Democratica per Tempio (3,7%).

Biancareddu stacca di oltre 1100 consensi Balata, incrementando le 2355 preferenze personali delle regionali del 2014 da candidato per l’UDC; numeri non sufficienti per l’ennesima legislatura in Viale Trento ma decisivi alle comunali come granitica base di partenza. Elezioni contraddistinte dal leitmotiv del peso cagliaritano e romano eventualmente esercitabile; da un lato, le svariate legislature di Biancareddu e il suo peso a Cagliari, dall’altro, l’allineamento con l’attuale governo di centrosinistra e “il domani” di Pigliaru da cominciare anche a Tempio. Al netto della pesante astensione, tra le due opzioni una sonora bocciatura per la parte “Dem” di Tempio Libera e Democratica – prevedibile visti gli esiti disastrosi per la dirigenza PD alle primarie cittadine – e ad una competizione impostata su un piano speculare a quello di Biancareddu: l’effetto traino del governo di livello superiore. Le visite dell’esecutivo Pigliaru e dei vertici PD (da Luigi Arru, Paolo Maninchedda e il Partito dei Sardi, passando per Raffaele Paci, il parlamentare Silvio Lai e il presidente del consiglio regionale Gianfranco Ganau) si sono rivelate un’arma ad unico taglio. Un harakiri politico al quale si aggiunge la più volte richiamata continuità con il centrosinistra dell’uscente Frediani. Mentre i “civici” di centrosinistra registrano ottimi risultati, la dirigenza del Partito Democratico, che esprimeva cinque candidati nella lista a sostegno di Antonio Balata, è clamorosamente fuori dal consiglio comunale tempiese.

Tempio Pausania.Elezioni: resoconto e appunti confronto elettorale Teatro Giordo

teatro giordo candidatiSi è tenuto lo scorso 20 maggio 2015, presso il Teatro Giordo, il confronto tra i quattro candidati sindaco per le imminenti elezioni amministrative di Tempio Pausania: Antonio Balata per Tempio Libera, Salvatore Sassu per Unione Democratica per Tempio, Nino Vargiu per il Movimento 5 Stelle e Andrea Biancareddu, con la lista Tempio Rinasce.

L’evento, organizzato dal comitato civico “Essere Cittadini, ha goduto di una grande partecipazione popolare con circa 500 persone. Moderatore dell’evento il presidente del Comitato, Paolo Sanna, e due giornalisti (Vito Fiori per l’Unione Sarda e Giampaolo Meloni per la Nuova Sardegna). Una volta illustrata l’attività e gli scopi sociali perseguiti dall’organizzazione, sono state presentate le modalità di svolgimento del confronto, ad ognuno dei candidati sarebbero spettati cinque minuti per illustrare le rispettive linee programmatiche.

Apre Antonio Balata sottolineando, in primis, il distacco che la lista da lui capitanata ha da qualsivoglia schieramento politico tradizionale, evidenziando quindi, sia la trasversalità che contraddistingue il suo gruppo sia la capacità di creare coesione tra soggetti appartenenti a vari partiti. Da qui, delle due l’una. O Tempio Libera e Democratica è un forza civica distaccata da poteri partitici preesistenti o Tempio Libera e Democratica è un gruppo di coesione tra vari soggetti appartenenti ai gruppi politici tradizionali. Quest’ultima ipotesi rifletterebbe, tra l’altro, il percorso che ha portato Pigliaru al governo della Ras, una dinamica questa più volte richiamata in campagna elettorale con buoni auspici in vista del 31 maggio. Antonio Balata prosegue rimarcando l’alto profilo democratico del suo gruppo, con l’esempio delle “primarie aperte di coalizione” (aperte a tutti gli aventi diritto), fortemente volute affinchè i cittadini tempiesi potessero partecipare all’intero processo democratico, esprimendo la loro preferenza tra lo stesso Balata e Mario Addis, segretario cittadino del Partito Democratico e Assessore al Bilancio uscente al centro lo scorso anno di aspre polemiche sulla questione TASI. Richiama i punti salienti del programma, come lo spopolamento, dal quale si potrà invertire la rotta con la soluzione di un’altra grande piaga dell’intero territorio gallurese: la viabilità; per quanto riguarda i settori produttivi in crisi si propone la creazione di un punto franco alla produzione nella commissariata ZIR, proposta vaga e, soprattutto, contraddittoria dal momento che nel recente incontro elettorale con Raffaele Paci lo stesso si è fatto portavoce, in particolare, delle istanze del settore sugheriero inquadrando come problema principale la mancanza di materie prime.

Il candidato fa poi riferimento alla sanità gallurese, con la necessità più volte sottolineata negli incontri precedenti, di mantenere gli stessi reparti esistenti, di nominare a tempo indeterminato  primari e soprattutto l’importanza della creazione di una cardiologia h 24  (che pare fuori dal piano Tecleme) e il potenziamento del servizio di neuropsichiatria infantile.

In seguito la parola passa al candidato Salvatore Sassu, il quale si presenta come demagogicamente femminista, descrivendo come punto di forza di Unione Democratica per Tempio la prevalenza del genere femminile che “si sa, sono più forti dell’uomo”. Sassu inneggia ad un rinnovamento per Tempio, la quale soffre di un degrado progressivo causato, fra le altre cose, dalla povertà. Il candidato propone un cambiamento nella metodologia di governo, per l’abolizione “della casta e dell’oligarchia” (delle quali lo stesso candidato è appartenuto per alcune legislature) in favore di una democrazia che veda i cittadini pienamente partecipi delle azioni di governo attraverso iniziative che li coinvolgano, quali: vari strumenti referendari, la creazione di un diario pubblico in cui scrivere le proprie riflessioni su cambiamenti di cui la città necessiterebbe e la modificazione dello svolgimento del consiglio comunale che dovrebbe essere più compartecipato.

Sassu si delinea, nonostante la pluriennale esperienza in consiglio comunale, come il candidato più debole e, terminato il suo intervento a tratti sconclusionato, passa la parola al candidato per il Movimento Cinque Stelle, Nino Vargiu.

L’avvocato Vargiu esordisce descrivendo la lista da lui capeggiata, una lista giovane, politicamente (per quanto la campagna del M5S descriva gli attivisti non-politici) e anagraficamente, senza alcuna esperienza pregressa, eccezion fatta per Doneddu, consigliere comunale uscente, che da tempo si batte per il Paolo Dettori. Il programma del M5S – secondo Vargiu – si presenta come un programma popolare, costruito con i cittadini.

Tuttavia, accanto a questa connotazione “dal basso” – a due anni e mezzo dall’elezione politica italiana del 2013 – tanti episodi hanno minato l’immagine del movimento M5S circa trasparenza, democrazia e legalità, la forma è cambiata: è nato il Direttorio. Polemiche come in tutte le formazioni politiche d’altronde, e in alcuni casi la querelle hanno investito Roma e l’asse con Milano, gli equilibri con Casaleggio, il rapporto tra parlamentari e territorio, le decisioni imposte e molto altro. Nel bel mezzo della diffusione recente dei Grilloleaks, hanno acquisito maggiore visibilità gli sviluppi del caso Assemini maturato negli ultimi mesi e noto ormai anche alla stampa italiana. Inquietanti dinamiche locali che mettono in dubbio onestà e legalità vanno ad aggiungersi ai vari quesiti irrisolti circa i meccanismi di votazioni/certificazioni/verifiche nella Rete da parte del non meglio definito (ma molto chiacchierato) “staff centrale”.

Vargiu oltre alla sanità, tema di comune interesse affrontato da tutti i candidati, parla delle problematiche precedentemente risolte riguardo il Tribunale, spiegando il suo personale apporto alla causa tempiese.  Un apporto personale Vargiu lo sottolinea anche a riguardo della questione “acqua” tanto cara ai galluresi, con la pessima gestione Abbanoa e il mancato utilizzo dell’acqua di Lu Pagghjolu, che ha portato a tutta una serie di conseguenze e condizioni del servizio idrico tristemente note. Il portavoce del Movimento Cinque Stelle si attribuisce il merito – citando anche il Meetup calangianese – relativamente la questione del collegamento con l’invaso e lo stanziamento accordato da Maninchedda, “ottenuto anche grazie al lavoro del M5S sul territorio“. Sul finanziamento infrastrutturale c’è la garanzia politica dell’Assessorato ai Lavori Pubblici, di quello alla Programmazione (Paci), del Partito dei Sardi che sostiene Balata e l’attuale governo Pigliaru.

Insomma, il tema Pagghjolu è una posta calda. E In Via Trieste lo sanno bene. Paci a Febbraio ha firmato una delibera di Giunta, su proposta dei Lavori Pubblici, dove si dà mandato all’Assessorato in carica presieduto da lui stesso di attuare le dovute variazioni di bilancio per dar luogo a quanto previsto: recupero residui passivi e integrazione di risorse (4/6 milioni di euro) per il collegamento con Lu Pagghjolu. A distanza di circa quattro mesi non si hanno notizie su sviluppi ulteriori e l’effettivo finanziamento delle risorse. Lu Pagghjolu diviene così un argomento forte di campagna elettorale un po’ per tutti, da chi si attribuisce merito nella fase di indirizzo politico e chi si fa garante dell’attuazione reale con lo stanziamento di risorse specifiche.

Il candidato grillino prosegue con la descrizione del programma, toccando altri temi caldi quali la gestione dei rifiuti urbani, il costo della TARI, l’impostazione del contratto con l’ex-Gesenu (oggi Ambiente Italia) e relativo peggioramento della raccolta differenziata dovuto – secondo il M5S – al fatto che di incentivi e vantaggi ne goda più il Gestore che i cittadini, anche in relazione all’operato considerato marginale  nell’ambito della gestione del ciclo rifiuti. I tempiesi sono i veri protagonisti e gli stessi, secondo il M5S, faticano e pagano senza alcun ritorno, a differenza dei benefici del gestore.

Vargiu prosegue con l’idea di sfruttare i 18 km di fibra ottica in stato di abbandono che si troverebbero sotto i piedi dei tempiesi, collegamenti che si vorrebbero utilizzare per garantire ai tempiesi una connessione di elevata qualità. Ma il progetto della fibra ottica non è finalizzato all’utilizzo privato, ma bensì al collegamento tra alcuni centri sardi e “il continente”, che permetta di trasferire un grande quantitativo di dati e, dunque, giovi nell’ambito della P.A. Infine Vargiu conclude parlando di una proposta per incentivare la partecipazione dei tempiesi al governo della città, l’istituzione dei rappresentanti di quartiere che possano raccogliere le proposte e lamentele dei cittadini per interloquire direttamente con la Giunta comunale.

Infine prende la parola il candidato, Andrea Biancareddu, per Tempio Rinasce che subito mostra la propria esperienza politica annunciando sostegno politico a qualsiasi candidato e lista che si insedierà in municipio palesando – forse strategicamente e a differenza dei toni caustici che seguiranno – debolezza. Continua illustrando l’unità che contraddistingue la propria lista e il programma che scaturisce dal lavoro sinergico di tutti i suoi collaboratori e sottolinea come, al contrario di  Tempio Libera e Democratica, non siano state necessarie le primarie. Il candidato sindaco non poteva essere che uno: Andrea Biancareddu. Come confermato durante la presentazione della lista, dove tutti i consiglieri lo hanno ringraziato per la “chiamata di Andre”. Rimarca come non abbia nessuna intenzione di ritirarsi dallo scenario politico per andare in pensione e godersi, così, uno dei più corposi vitalizi riconosciuti dalla RAS a lui e ad altri 316 ex consiglieri regionali. Il leader di Tempio Rinasce punge Balata affermando di poter “viaggiare da solo senza la necessità di padrini politici”, al contrario di chi si accompagna con esponenti regionali e statali del Partito Democratico (a proposito, si vedrà se la scelta di far scendere in campo i big del PD per Balata sia stata una buona strategia) , al tempo stesso ammorbidisce i toni, quasi paternalizzando Balata, compiacendosi del “distacco” dell’avversario dal piano scellerato presentato da Arru e Tecleme nell’incontro del lunedì precedente. Biancareddu – tra una citazione di greco e l’altra –  seguita parlando dell’isolamento territoriale in cui versa Tempio e rilancia sul Tribunale, richiamando il lavoro di Vargiu a proposito e rivendicando il fatto che il Tribunale sia stato salvato grazie all’apporto decisivo che negli anni lui ha garantito da consigliere regionale, in particolare ha giocato un ruolo decisivo in relazione l’istituzione della provincia e il relativo co-capoluogo con Olbia.

Biancareddu attacca sui politici di area olbiese, citando la corrente di Gianpiero Scano, accusati di chiedere voti a Tempio che una volta ottenuti, non hanno prestato la propria opera a favore della comunità tempiese e auspicando verso di essi, metaforicamente, l’innalzamento di una dogana, per tener lontani chi promette viabilità e non la realizza, chi vorrebbe declassare l’ospedale e, soprattutto, trasferire il Tribunale. Va detto che è piuttosto noto come il comitato di legali olbiesi, presieduto da Ciriaco Pileri, che premeva sulla politica olbiese per questo clamoroso passo – pretestuoso e inattuabile per vari fattori – si è posto trasversalmente ai partiti olbiesi; forte influsso hanno sì avuto Fratelli d’Italia e Forza Italia, ma compatti sul Tribunale a Olbia anche Giovannelli, l’Upc di Antonio Satta  e l’Udc con Gianni Derosas che all’epoca utilizzava le stesse parole che il collega Biancareddu esprime su Tribunale e Paolo Dettori: “a Olbia senza se e senza ma“.

Biancareddu conclude affrontando il tema della geotermia, attribuito alle linee programmatiche di Tempio Rinasce e che ha tenuto banco nelle ultime settimane, provocato reazioni da parte dei cittadini tempiesi in stragrande maggioranza contrari ad una prospettiva simile. Prospettiva ripudiata pubblicamente da Biancareddu – “è una barzelletta” – che vorrebbe sgombrare il campo da dubbi: nessuna centrale, smentendo totalmente le parole riportate sul tema dal profilo social di Tempio Rinasce alla quale è stata attribuita una posizione favorevole ad un inceneritore a biomasse. Questo è probabilmente un retaggio della scorsa campagna elettorale del centrodestra, ma va detto che teorie bizzarre su inceneritori e ambiente sono state esposte anche in tempi relativamente recenti dallo stesso Biancareddu, da Assessore dell’Ambiente in carica, come il caso dell’incontro organizzato da Essere Cittadini sulla valorizzazione del Monte Limbara nell’ottobre del 2013. Il mandato assessoriale e l’incontro specifico sollevarono polemiche roventi un po’ ovunque, con Stefano Deliperi e il Gruppo d’Intervento Giuridico che sull’Assessore, la Giunta Cappellacci e l’incontro a Tempio, titolarono un emblematico:In che mani siamo e in che mani è l’ambiente e il territorio della Sardegna“.

Dopo aver smentito via social l’inceneritore, sponsorizzato a gran voce meno di due anni addietro, e aver ripiegato sulla geotermia come panacea tempiese, Biancareddu al Teatro Giordo fa un passo indietro su tutta la linea.

Una volta terminate le presentazioni dei singoli candidati, parola alle due domande per ciascun giornalista. Inizia Giampiero Meloni il quale affronta subito un problema caro a tutti i candidati e, in particolare, spinoso per Biancareddu e Balata, le politiche regionali di ridimensionamento dell’ospedale tempiese; rivolgendosi direttamente a Biancareddu chiede se non sia un paradosso quello di attaccare la Giunta Pigliaru e l’area olbiese circa la decisione di ridimensionamento del Paolo Dettori, posto che lo stesso deriva da iniziative regionali attuate durante la presidenza Cappellacci e, in particolare, dall’ex Assessora De Francisci.
Meloni, sul punto, becca anche Balata, chiedendosi come si possa pensare di potenziare l’ospedale viste tali politiche regionali che sono state accolte anche dall’attuale governo. Il giro delle risposte si apre con Balata, il quale primis riserva le sue attenzioni alle “frecciatine” che gli sono state rivolte da Biancareddu per poi concentrarsi sulla questione, affermando di voler modificare il piano Tecleme che prevede il declassamento dell’ospedale di Tempio.

Prosegue Sassu, il quale si lascia trascinare dal populismo che ha contraddistinto anche il suo precedente intervento, senza però fornire adeguate risposte alla domanda postagli. È il turno del candidato sindaco Nino Vargiu il quale parla di una riunione, che risale al 2011, dei 26 sindaci dei comuni galluresi, al termine della quale fu previsto un aumento dei posti letto del Paolo Dettori e non la loro diminuzione e, questa soluzione, accolta in consiglio regionale, era stata però disattesa sino ad arrivare al governo Pigliaru e allo scellerato piano Tecleme. Vargiu, dunque, paventa la possibilità di presentare un ricorso al TAR per l’impugnazione della delibera ragionale circa il declassamento dell’azienda ospedaliera tempiese, posto che ne disattente una precedente e contraria. Ultimo a rispondere alla domanda di Meloni è Andrea Biancareddu, il quale non sembra aver dimenticato la stoccata riservatagli dal giornalista, pregandolo di studiare e informarsi prima di parlare del suo operato in Regione, altrimenti, testuale, “farebbe meglio ad andare a giocare a calcetto”. La risposta dell’ex Assessore tradisce imbarazzo e ha scuscitato alcune contestazioni circa la mancanza di rispetto nei confronti di Meloni. Biancareddu prosegue ricordando, forse prima a se stesso e poi ai presenti, che il declassamento non è mai stato deciso nel periodo in cui era in Giunta, ma era stato paventato esclusivamente un ridimensionamento dei posti letto, fatte delle eccezioni riguardanti esigenze territoriali, eccezioni tra le quali rientrava il Paolo Dettori. Sottolinea, inoltre, come sia stata anzi accolta la delibera Biancareddu-Cugini circa la costituzione di due posti di terapia semi-intensiva nel nosocomio cittadino la quale, però, non è stata mai attuata per responsabilità non certo imputabile a lui. La seconda domanda posta da Giampiero Meloni riguarda il problema viabilità e i collegamenti mediocri che causano il parziale isolamento dei centri galluresi rispetto al resto della Sardegna e alla costa. Le risposte circa tale problematica sono pressochè similari, posto che tutti mostrano interesse verso la risoluzione della problematica. Vargiu descrive la necessità di nuove infrastrutture, sottolineando l’impegno del suo movimento, che non può datarsi esclusivamente al periodo elettorale, ma che è pregresso allo stesso, e vanta l’appoggio politico romano al pari degli altri candati. Biancareddu apre illustrando l’irrecuperabilità della strada di Monti Pinu, crollata a seguito dell’alluvione del novembre 2013, specificando che nessun intervento di messa in sicurezza sia possibile sulla zona a causa della particolare morfologia del territorio su cui sorge la strada e di quello circostante. Inoltre sarebbe possibile programmare l’attuazione di nuove infrastrutture viarie, per la Tempio-Olbia, tramite la predisposizione di lotti funzionali. Balata apre il suo intervento relativo ai collegamenti concentrandosi su un tema ribadito a più riprese, la necessità di perfezionare i collegamenti tra l’Alta Gallura, la zona di Olbia e le “possibilità” della Costa Smeralda. Afferma inoltre che i 38 milioni che la Regione vorrebbe stanziare per Monti Pinu, siano un investimento del tutto infruttuoso, posta la pericolosità e l’irrecuperabilità di quella strada. Infine Sassu pare il più sconfusionato, sottolinea si il problema viabilità senza però fornire concretezza allo stesso. L’incontro si chiude con l’ultima domanda concessa a Vito Fiori il quale, stavolta, anziché rivolgere una domanda unica per tutti i candidati si rivolge direttamente “all’amico Andrea” (Biancereddu) palesandogli la sua perplessità circa la sua candidatura. Fiori si aspettava che l’ex assessore regionale, a seguito della condanna definitiva ad un anno per usurpazione della funzione pubblica, e a causa dell’inchiesta sui fondi pubblici che lo vede coinvolto, stesse fermo un turno. Il giornalista, presenta la sua riflessione con l’aria di chi si rivolge, realmente, ad un amico, mostrando anche la propria preoccupazione per la comunità intera nel caso in cui, un probabile sindaco, si trovi durante il suo mandato a dover lasciare il suo posto ad altro, a causa di un ulteriore condanna definitiva. Ma, mentre gran parte dei concittadini applaudivano l’intervento, alcuni sostenitori di Biancareddu, tra cui alcuni membri del suo gruppo, hanno abbandonato la sala mostrando la loro “solidarietà” al loro leader quasi come se, lo stesso, non fosse in grado di replicare alle critiche mossegli. L’ex assessore, risponde alzandosi in piedi e mostrando la sua convinzione di essere non solo il leader di Tempio Rinasce, ma esprimendosi già come leader di Tempio Pausania. Minimizza circa la condanna subita, adducendo varie giustificazioni e mostrandosi ovviamente contrario alla decisione della Magistratura. Prosegue, inoltre, affermando che non vi è pericolo circa la nuova inchiesta che lo vede coinvolto: se mai una condanna dovesse arrivare lui avrà già alle spalle “due legislature come sindaco di Tempio”. Nell’eventualità, nel frattempo, si potrà anche osservare un ricorso di Biancareddu sulla condanna penale “alla commissione europea“.  Questo può anche non essere commentato.

Tempio Pausania. Elezioni, le priorità di Balata (Tempio Libera e Democratica): Paolo Dettori e scorrimento veloce

Balata presentazioneUnità, libertà e competenze. Questo il leitmotiv di Tempio Libera e Democratica che mercoledì, in un Ufficio Turistico gremito, ha presentato i candidati consiglieri e il sindaco per Tempio Pausania, Antonio Balata, 59 anni, primario di pediatria all’ospedale di Olbia. Il gruppo dei 16 è stato introdotto da uno dei promotori di Tempio Libera e Democratica – nonché responsabile della comunicazione – Daniele Carbini, il quale, nonostante le numerose voci circolate nei giorni scorsi, non rientra tra i candidati per il 31 maggio. Il gruppo è caratterizzato da una forte eterogeneità politica e proprio la diversa appartenenza dei componenti (anche partitica e dirigenziale) è stata ribadita più volte nel corso della presentazione quale valore aggiunto contro il frazionismo dei partiti. L’idea di fondo è quella di porsi ad un livello superiore rispetto alle varie appartenenze partitiche con lo scopo primario di lavorare per l’interesse di Tempio Pausania, inscindibilmente inserita nel sistema economico dell’Alta Gallura.

In seguito alle presentazioni dei singoli candidati, Antonio Balata ha illustrato le linee programmatiche. Tra le priorità l’incremento demografico e politiche locali che arginino lo spopolamento, dinamica che negli ultimi anni sta interessando anche Tempio in modo inquietante. Riacquistare un ruolo centrale inteso non solo nella sua accezione territoriale, ma politica, e affinché questo si verifichi, sono necessarie policy finalizzate al potenziamento di presidi e infrastrutture già presenti, oltre alla creazione di nuove. Punto focale del programma sarebbe una strada che colleghi Tempio ad Olbia consentendo spostamenti con tempi più che dimezzati rispetto all’attuale condizione post-alluvione. Un’ambizione chiamata scorrimento veloce, con una programmazione di qualità e una credibilità politica funzionale a reperire le risorse necessarie, battendosi in ogni sede con un gruppo di valore. Per questo, non si ritiene in alcun modo soddisfacente la “semplice” sistemazione della strada di Monti Pinu. La scorrimento veloce Tempio-Olbia è per Balata la priorità per la città e la Gallura tutta.

Antonio Balata, inoltre, garantisce la propria esperienza di medico al fine di mantenere e sviluppare il presidio ospedaliero tempiese, vittima dell’“imperialismo” olbiese. Spiega che la priorità della nuova futura giunta è quella di mantenere aperti tutti i reparti già presenti al Paolo Dettori, integrando personale di ruolo, promuovendo procedure per coprire i posti vacanti di primario, per direttori e funzionari; e ancora, i neuropsichiatri infantili dei quali la struttura è del tutto carente e la terapia intensiva in pronto soccorso, per alleggerire il carico di lavoro del reparto di medicina attualmente oberato.

Il primariato alla ASL rappresenterebbe un valore aggiunto, un misto di esperienza e preparazione in un ambito cruciale dell’amministrazione pubblica. Questo non implicherebbe dunque alcun tipo di “conflitto di interessi” con l’eventuale carica di primo cittadino e la linea annunciata, ma solo un’opportunità; ironizzando su valutazioni di questo tipo, ha semplicemente definito “baggianate” la presunta sudditanza nei confronti dell’area olbiese, particolarmente interessata a cogliere il meglio da un più ampio concentramento economico e istituzionale, tendenza più che mai attuale in Italia, come in Sardegna. Si è parlato inoltre di metodologie per lo sviluppo imprenditoriale e le infrastrutture del territorio, in particolare quelle rurali, e della necessità di implementare politiche sociali volte alla difesa dei ceti più svantaggiati, certamente ben più profondi ed estesi rispetto a cinque anni fa.

Pieno sostegno a Tempio Libera e Democratica da parte di Franciscu Sedda, segretario del Partito dei Sardi, formazione politica che ha sposato il progetto guidato da Balata con una propria dirigente territoriale, Marianna Bulciolu, ritenendo valide le linee programmatiche delineate da Balata e il lavoro condotto da Tempio Libera e Democratica. Sedda ha espresso pieno appoggio alla coalizione, facendosi portavoce del gradimento dell’unità sul territorio da parte del presidente del Pds, l’Assessore ai Lavori Pubblici Paolo Maninchedda.

In vista del 31 maggio, il messaggio politico di questo endorsement potrebbe assumere una doppia valenza. Andrea Biancareddu (Tempio Rinasce) può incidere a Cagliari su riferimenti politici rodati che, però, attualmente si trovano in minoranza e fanno riferimento a formazioni politiche ormai in decadenza. Per contro, come confermato da Sedda, il progetto potrebbe replicare il proficuo “cominciamo il domani” sulla scia delle elezioni dello scorso 16 febbraio; l’arco consiliare per quel che potrebbe essere il domani con Balata riflette in larga parte quello regionale che fa capo a Francesco Pigliaru.

Nel quadro di sanità e spesa pubblica sarda, attuale e a medio termine,  rimane da valutare come potrebbero convivere, da un lato, la visione del candidato Antonio Balata per l’ospedale Paolo Dettori, a ragione auspicabile e da perseguire con determinazione, e dall’altro, l’assetto delineato dall’attuale maggioranza consiliare a Cagliari, compatta a suo tempo come oggi sul cavallo di battaglia per il rilancio socioeconomico della Gallura: il controverso affaire Qatar-Ex San Raffaele (oggi Mater Olbia), la riorganizzazione del SSR e le deroghe statali ottenute.

Il Paolo Dettori di Tempio Pausania con tutta probabilità si imporrà come argomento infuocato in queste elezioni comunali.

Tèmpiu Pausania. Vutazioni primari di centrusinistra: bistrasciu PD, sigrittàriu zittadinu duppiatu da Antonio Balata

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Antonio Balata

Sarà Antonio Balata lu candidatu sindicu pa lu centrusinistra timpiesu a l’elezioni comunali di fini magghju. Lu candidatu di Tempio Libera – gruppu indippindenti chi in chisti chiti ha chjusu l’accoldu cu lu Partito Democratico pa li primari e la cumpusizioni di una lista unica – duppigghja d’abbeddu l’altu candidatu, Mario Addis, sigrittàriu citadinu di lu Partito Democratico e Assessori a lu Bilànciu. Illi fundadori di Tempio Libera, puru l’Assessori a l’Ulbanìstica di la Ghjunta Frediani, Antonio Addis.

Cun 1030 ‘otti, contr’ a li 485 di Addis, lu pediatra sessant’enne timpiesu, Primmàriu a l’uspidali di Tàrranoa, s’arà a cunfruntà la dì 31 di magghju cu l’ex Assessori di la Ghjunta Cappellacci, Andrea Biancareddu, e lu candidatu pa lu Movimento Cinque Stelle, Nino Vargiu.

Un Partito Democratico a lu sbandu chissu timpiesu, puru cunsidarendi lu passagghju di divess’ elementi PD e di l’amministrazioni Frediani veldi la lista Biancareddu, comu l’ex Assessori a li Trabaddi Pubblichi, Antonio Orecchioni, o la Presidenti di lu Cunsiddu comunali, Maura Castagna.

Sigrittàriu citadinu da mancu di un annu, una sunora bucciatura pa Addis chi, siguramenti, ha pacatu più di cantu pudissia immagghjinà un votu abbaltu a tutti li risidenti timpiesi e, forsi, ha pisatu puru comu l’Assessori agghja curatu la chistioni Tasi.

Scurrimentu innant’ a lu 13% di la zittadinànzia timpiesa, cun più di 1.500 ‘oti. No pocu, ma è diffizzili isprimì un ghjudiziu in chistu sensu pa la mancanzia di alti ‘utazioni primari ulganizzati in chistu modu e, dunca, no ha abbeddu sensu faiddà di “record”.

A un mesi e mezu da lu ‘ottu, s’appruntarà la lista di centrusinistra e lu prugramma e vi sarani di pisà li cunsichenzi di chistu bistrasciu pa lu PD timpiesu: lu candidatu di paltitu ha accoltu mancu prefirenzi di cantu lu PD n’agghja autu in Tèmpiu a l’elezioni di friagghju 2014.

Tempio Pausania. Votazioni primarie di centrosinistra: dèbacle PD, segretario cittadino doppiato da Antonio Balata

Sarà Antonio Balata il candidato sindaco per il centrosinistra tempiese alle elezioni comunali di fine maggio. Il candidato di “Tempio Libera” – gruppo indipendente che in queste settimane ha raggiunto l’accordo con il Partito Democratico per le primarie di centrosinistra e la conseguente composizione di una lista unica – ha doppiato abbondantemente l’altro candidato, Mario Addis, giovane segretario cittadino del PD e Assessore al Bilancio. Tra i fondatori di “Tempio Libera” c’è l’Assessore all’Urbanistica della Giunta Frediani Antonio Addis.

Con 1030 voti contro i 485 di Addis, il pediatra sessantenne tempiese, Primario all’ospedale di Olbia, il 31 maggio si confronterà con l’ex Assessore della Giunta Cappellacci Andrea Biancareddu e con il candidato per il Movimento Cinque Stelle Nino Vargiu.

Un Partito Democratico allo sbando, quello tempiese, anche considerando il passaggio di diversi componenti del PD e dell’amministrazione Frediani verso la lista di Biancareddu, come l’ex Assessore ai Lavori Pubblici Antonio Orecchioni, o la Presidente del Consiglio comunale Maura Castagna. Segretario cittadino da meno di un anno, Addis ha sicuramente pagato oltre le proprie aspettative il voto aperto a tutti i residenti tempiesi, sul quale ha inciso, probabilmente, la gestione da parte dell’Assessore della questione Tasi.

Affluenza pari a circa il 13% della cittadinanza tempiese con oltre 1.500 voti. Non poco, ma non pare molto significato parlare di “record”, in quanto è difficile esprimere un giudizio in tal senso vista la mancanza prima d’ora di votazioni primarie organizzate in questo modo. Ad un mese e mezzo dal voto si preparerà la lista di centrosinistra e il relativo programma; a tal proposito andranno misurate le conseguenze di questa dèbacle per il PD tempiese: il candidato del partito ha raccolto meno preferenze di quante il PD stesso ne abbia totalizzate a Tempio in occasione delle elezioni di febbraio 2014.

http://www.ilminuto.info/sc/2015/04/tempio-pausania-votazioni-primarie-di-centrosinistra-debacle-pd-segretario-cittadino-doppiato-da-antonio-balata/