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Azione antifascista. CasaPound strumentalizza il Popolo sardo per alimentare xenofobia

FIU

Il PD odia i sardi. SÌ, ma CasaPound lo stesso!

CasaPound attacca goffamente il Partito Democratico alla giunta regionale sarda, e si ricorda che esistono i sardi, ma solo quando i sardi sono una categoria che fa comodo per alimentare xenofobia e guerra fra poveri. Il PD pare voler trovare soluzioni lavorative per gli immigrati al fine di evitare lo spopolamento dell’isola, e i fascisti urlano alla sostituzione etnica della Sardegna.

Non abbiamo come obiettivo la difesa dell’operato del Partito Democratico, e con questo comunicato vogliamo mettere in guardia il popolo sardo dalla strumentalizzazione a cui sta venendo sottoposto ad opera di CasaPound.

Tanti indipendentisti sardi hanno in precedenza svolto un lavoro politico sul territorio, tale da permettere al nostro popolo di ricomparire nel lessico legato alla vita politica quotidiana della nostra isola, al punto che nemmeno i fascisti italiani (e italiani di Sardegna) possono fare a meno di riconoscere la nostra identità collettiva.

Facciamo nostre le politiche per evitare lo spopolamento e l’impoverimento economico, ambientale e culturale della Sardegna. La ricerca del benessere collettivo non è e non può essere in inevitabile contrapposizione all’accoglienza e all’abilitazione al lavoro delle migliaia di persone che sono costrette ad emigrare da scenari di fame e di guerra e che si imbattono nella nostra isola.

Non è nè etico e nè onesto considerare l’inclusione di nuove persone non-autoctone come un tentativo di sostituzione etnica, e men che meno se tenessimo a mente che, dal periodo savoiardo in poi, l’Italia ha sempre provveduto a colonizzare la nostra terra, a favorire più o meno volontariamente l’emigrazione dei sardi, a innestare popolazione italiana in maniera forzata in enclavi costruite a tavolino su diversi punti della Sardegna, sia con l’intento di portare nella “periferia italiana” nuove competenze tecniche utili alla penisola e sia con l’intento di accelerare l’italianizzazione civilizzatrice e dei “sardignoli”.

Vogliamo ricordare, da sardi e antifascisti, che anche CasaPound odia i sardi: come da copione secondo la vulgata italianista, noi abitanti di quest’isola continueremo ad essere un popolo che ha fondato l’Italia pur continuando ad essere una folla di mezzi italiani a cui manca sempre qualcosa (intelligenza, unità, volontà politica, altezza, grazia, e via dicendo), a cui attribuire alternatamente un’identità di invenzione risorgimentale o turistica e caratteristiche di tipo sociologico (ma perfino frenologico) in maniera spudoratamente fiabesca e mistificatoria. La retorica fascista e quella unionista, hanno molto in comune, e le rifiutiamo entrambe.

Se CasaPound ha cominciato a menzionare i “sardi”, è solo perchè questo è funzionale all’odio viscerale che ha verso gli immigrati e tenta di giocare la carta della sardità contro un altro partito italiano.

Anche CasaPound, come il Partito Democratico, odia i sardi.

Sassari. «Fuori i fascisti dalla Sardegna» (di Marco Piccinelli)

antifascismo
Marco Piccinelli per http://www.sinistraineuropa.it/ 

«A fora sos fascistas dae sa Sardigna», «Fuori i fascisti dalla Sardegna»: questo il messaggio di Atzione Antifascista Nord-Sardegna che ha indetto una nuova manifestazione per domani alle ore 18:00 presso il Monte d’Accoddi.

Nella giornata di ieri, infatti, l’organizzazione di estrema destra avrebbe dovuto svolgere una «tre giorni in programma nel nord Sardegna: CasaPound, ben nota per aver compiuto una serie di efferate azioni violente contro immigrati, omosessuali e attivisti della sinistra, per seminare una odiosa cultura dell’odio e del razzismo» dichiarano i promotori della mobilitazione, stavolta si presenta ai Sardi come portatrice di istanze controculturali e «dall’interesse per il sociale». La reazione degli antifascisti è stata immediata e il Monte d’Accoddi è stato presidiato contro l’iniziativa i Casapound, se non fosse che – nel mentre – un gruppo di ignoti ha assaltato il centro sociale Pangea di Porto Torres.

«Mentre cento antifascisti presidiavano il sito archeologico – hanno dichiarato i manifestanti – una squadraccia armata di spranghe assaltava il centro sociale Pangea, distruggendo mobili e spaccando vetri. Per fortuna all’interno del Centro sociale era rimasto un presidio a difendere il posto e i fascisti, abituati ad essere sempre in un rapporto di almeno 5:1, si sono presto dileguati». Atzione Antifascista, ha, dunque, rinnovato l’impegno del presidio previsto per l’indomani diramando un comunicato stampa che recita: «Atzione Antifascista Nord-Sardigna lancia la mobilitazione generale antifascista domenica alle ore 10. Presidieremo il sito archeologico tutto il giorno fino a sera per impedire che i fascisti si approprino di un pezzo fondamentale della storia del popolo sardo strumentalizzandolo e piegandolo ai loro fini. Ricordiamo fra l’altro che l’Italia, in epoca fascista, utilizzò l’altare come base militare antiaerea. Ci rivolgiamo ancora una volta a tutti gli antifascisti, agli indipendentisti, ai sinceri democratici, ai comunisti, agli anarchici perché contro il fascismo si crei un solido fronte comune che tolga ogni agibilità a questi squadristi. Il fascismo non è un’idea. È un crimine a cui non bisogna concedere nessuno spazio!».

http://www.sinistraineuropa.it/italia/fuori-i-fascisti-dalla-sardegna/

Sassari. Mobilitazione antifascista contro CasaPound a Monte d’Accoddi

antifascismoAtzione Antifascista Nord Sardigna, indice una mobilitazione di massa per impedire che la nota organizzazione neofascista CasaPound svolga la tre giorni in programma nel nord Sardegna.

CasaPound è ben nota per aver compiuto una serie di azioni violente contro immigrati, omosessuali e attivisti della sinistra e per seminare una cultura dell’odio e del razzismo mascherata da controcultura e dall’interesse per il sociale.

CasaPound cerca di presentarsi con un volto rassicurante e propone escursioni a Monte d’Accoddi, gite a Fertilia, letture di poesia e percorsi di avvicinamento allo sport. Normalissime iniziative di aggregazione sociale, se non fossero fatte da un movimento neofascista che persegue palesemente secondi fini, fra cui il rinsaldamento della cultura italiana e fascista in Sardegna.

In realtà, dietro a questa maschera naturalistica, sportiva e culturale, CasaPound ha sempre nascosto la sua vera natura razzista e violenta ben sintetizzata dallo slogan del movimento: “nel dubbio mena!”. Ma CasaPound questa volta ha deciso di metterci la faccia, dopo averci abituati a nascondersi dietro diverse associazioni sparse per tutto lo Stato italiano, che vanno ad esempio dal volontariato (La Salamandra) all’escursionismo (La Muvra), passando per gli sport da ring (Il Circuito) ed il motociclismo (Scuderie 7Punto1).

Il fascismo e il razzismo non sono idee, non sono opinioni, bensì sono crimini condannati dalla Storia ed è necessario mostrare durezza ogni qualvolta essi si ripresentino alimentandosi dell’ignoranza, del fanatismo, del culto del branco e della crisi economica e culturale in cui versa la nostra società.

Per questo motivo chiamiamo tutti gli antifascisti, i democratici, i socialisti, gli anti autoritari, gli indipendentisti, a mobilitarsi per impedire che CasaPound possa svolgere davvero la sua tre giorni.

Appuntamento per dire no al fascismo: Venerdì 16 ottobre, ore 16:00, davanti all’ingresso dell’altare di Monte d’Accoddi (strada Sassari – Porto Torres).