Lo scorso 18 giugno si è tenuta la prima udienza davanti al Gup Nicola Clivio riguardo al “processo Quirra”. Il Pm Domenico Fiordalisi ha riconfermato il rinvio a giudizio per i 20 indagati: militari e comandati del PISQ, medici e periti della società di valutazione SGS (Gruppo Fiat) e dell’Università di Siena, incaricate negli anni passati di effettuare degli studi al fine di accertare i livelli di inquinamento nel PISQ. Ma non solo.
Le accuse di Fiordalisi si concentrano sulle mancate precauzioni che i militari non avrebbero osservato, esponendo nel corso degli anni a rischi mortali popolazione e migliaia di capi di bestiame, oltre alla discarica di Is Pibiris dove venivano interrati residui bellici e si effettuavano brillamenti finalizzati allo smaltimento delle armi. Fiordalisi ha inoltre richiesto la trasmissione degli atti in Procura per il reato di falsa perizia a carico di Giorgio Trenta per aver mentito due anni fa in Commissione d’Inchiesta al Senato.
Un interessante articolo del IlMinuto.it riferisce diffusamente sulla prima udienza a Lanusei. In attesa della prossima fissata per l’11 luglio, Fioralisi ha contestato duramente la perizia precedentemente depositata dal tecnico Mario Mariani, coordinatore della Sezione di Ingegneria Nucleare – Ce.S.N.E.F. del Politecnico di Milano.
http://www.ilminuto.info/2014/06/pisq-lo-strano-caso-di-quirra/
(IlMinuto) – Cagliari, 27 giugno – Quanto sostiene Mario Mariani nella relazione peritale che ha per oggetto l’area di Quirra interessata dalle esercitazioni del Poligono Militare Interforze è che “È possibile affermare che, sulla base dei campioni di suolo ed acque prelevati, non siamo in presenza di un disastro ambientale”. Noi abbiamo letto con attenzione le “fatiche” di Mariani ed eravamo presenti in aula a Lanusei lo scorso 18 giugno. Non possiamo nascondere che Mario Mariani non ci ha convinti, ci è sembrato stentato, farraginoso e molto lacunoso.
Nella sua relazione il superperito non ha infatti risposto al quesito fondamentale posto dal giudice. Ci riferiamo alla verifica/analisi delle matrici biologiche presenti nell’area interessata dalla perizia. E’ al riguardo necessario sottolineare che è la stessa metodologia di ricerca che finora ha fornito informazioni ad esulare dal campo specifico delle competenze del Mariani, il quale dimostra di essere pienamente consapevole di questo, dal momento che, autocontraddicendo fortemente le sue certezze, sottolinea l’esigenza di un’indagine pluridisciplinare, a tutto campo, che coinvolga più competenze.Ma quale è la “giustificazione” addotta alla mancanza di una risposta al quesito posto dal giudice? Nella relazione leggiamo che non è stato possibile reperire capi ovini (si veda la “Relazione Peritale” pubblicata nel quotidiano Sardiniapost il 4 giugno 2014, p. 12). Un’asserzione davanti alla quale Domenico Fiordalisi non ha mancato di far notare al superperito che le matrici biologiche analizzate dai suoi consulenti, dalla Sgs e dall’ente terzo, l’Arpas, erano disponibili. In sostanza, dunque, l’analisi “classica” svolta da Mariani è la stessa che ci si ostina a svolgere a Quirra dall’anno 2002.
Tuttavia, visto che cercare di capire quanto accade raccontando sempre la verità è il nostro mestiere non ci siamo fermati certo alle prime impressioni. Proprio per questo motivo siamo andati alla ricerca del curriculum vitae del superperito, lo abbiamo fatto per capire e per fare chiarezza. Naturalmente lo abbiamo fatto fin dove questo ci è stato possibile.
Non abbiamo trovato molto, o meglio non abbiamo trovato nulla che ci aiutasse a chiarirci le idee. Ma iniziamo da una domanda abbastanza scontata: chi è il professor Mario Mariani? Le poche notizie trovate non ci danno più informazioni di quelle già note. Il superperito voluto dal Gup Nicola Clivio è il coordinatore della Sezione di Ingegneria Nucleare – Ce.S.N.E.F. del Politecnico di Milano.
Qui emergono dei rapporti che per quanto logici, normali e quasi di pragmatica non ci fanno dormire sonni tranquilli. Nel convegno “Le bonifiche ambientali dei siti nucleari e la gestione dei rifiuti radioattivi” del 13 marzo 2012, infatti, tra i relatori ospiti di Mariani troviamo il professor Giorgio Trenta, esattamente colui per il quale il PM Fiordalisi ha avanzato in aula l’ipotesi di falso ideologico e falsa perizia resa alla Commissione d’Inchiesta Senato sull’uranio impoverito, chiedendo la trasmissione degli atti alla Procura competente di Roma. Soprattutto ci preoccupa la presenza della SOGIN, l’ente incaricato della costruzione e gestione del deposito nazionale delle scorie nucleari. Il tutto in virtù del fatto che nel 2011 il popolo sardo si è espresso in maniera contraria all’ipotesi di produrre energia da fonte nucleare. Ma questa è un’altra storia.
Allora non ci resta che fare un passo indietro. Diremo dunque che il perito che aveva il compito di accertare la presenza di sostanze tossiche nell’area militare di Quirra, il più grande Poligono militare d’Europa, è Mario Mariani, il quale afferma che il disastro ambientale dell’area sottoposta ad esami non è un disastro, giacché il tutto è riconducibile al “fondo naturale”, ossia alla composizione dei suoli e delle rocce della Sardegna e non alle esercitazioni militari. Allora lo ripetiamo, perché per noi è importante capire: a Quirra, secondo la perizia non siamo in presenza di nessun disastro ambientale, né di danno permanente al territorio. Bene, ma allora ci domandiamo: perché in quest’area si riscontra un tasso anomalo di tumori e alterazioni genetiche?I dati veterinari Asl parlano di percentuali tumorali e di alterazioni genetiche elevatissime, che colpiscono il 75% dei pastori che lavorano entro 2,7 km dall’area a mare del Poligono e il 33% oltre tale fascia. E ancora: per quale motivo dall’indagine della polizia risultano circa 168 persone colpite da patologie riconducibili alla contaminazione bellica, con verificata presenza, tra gli altri, di piombo, zinco, tnt, aromatici, isocianati? La causa non è certo da ricercarsi nelle industrie, totalmente inesistenti della zona. E a dirla tutta ci sembra poco verosimile anche l’ipotesi secondo la quale i suoli di Quirra, “naturalmente” carichi di veleni, si attiverebbero dopo migliaia di anni per spandere queste sostanze.