Lanusei. A Foras Camp 2016: dinieghi firmati Digos, ma l’Assemblea Generale non arretra
Siamo ormai a pochi giorni dall’inizio di AFORASCAMP2016, un’organizzazione che ha visto impegnata l’assemblea generale contro l’occupazione militare per ben due mesi. Due mesi passati da un’ufficio comunale all’altro per arrivare a questi giorni con tutte le autorizzazioni e i permessi in mano. Una scelta, quella dei passaggi formali, dettata dalla volontà di allargare il più possibile la partecipazione, permettendo a tutte e tutti di poter essere presenti a questo importante momento di confronto che ci vedrà impegnati per 5 giorni a Lanusei.
Parallelamente è andata avanti un’incessante e instancabile opera di pubblicizzazione. Siamo stati nelle feste di paese, nei circoli di quartiere, nei festival più famosi come in quelli più piccoli per dibattere e invitare tutto il popolo sardo a questo importante evento. Un’organizzazione che ci ha visto operare con l’amministrazione comunale di Lanusei nell’iter burocratico e con i gestori del Bar del Bosco di Selene che deve ospitare le attività della 5 giorni e che doveva ospitare il pernottamento. Scriviamo al passato in quanto parallelamente al nostro lavoro, come dei carbonari, hanno lavorato i carabinieri e la questura di Nuoro per sabotare il campeggio. Noi alla luce del sole, loro al buio dei loro tristi uffici. Un lavoro incessante fatto di intimidazioni, interrogatori, minacce e quant’altro fosse volto a scoraggiare e a impedire la realizzazione dell’iniziativa nel suo complesso. Al nostro arrivo a Lanusei ci è stato infatti presentato il rigetto della richiesta di pernottamento nell’area privata del Bar, nonostante ci fosse stata da tempo assicurata la fattibilità del tutto. Per di più siamo venuti a conoscenza del rigetto in maniera fortuita, in quanto la comunicazione era stata inviata ad una e-mail errata, mentre le precedenti comunicazioni sono avvenute in maniera corretta.
Nonostante questa paradossale situazione, per di più a pochi giorni dall’iniziativa e con una fiducia ormai scarsa nei confronti delle istituzioni, abbiamo provato a porre rimedio alla situazione senza alcun successo visto la determinazione delle Forze dell’Ordine nell’impedire la libera associazione. Per questo abbiamo deciso di contattare i membri dell’assemblea dislocati su tutto il territorio per proporre la seguente soluzione trovando riscontri positivi da tutti. Convinti dell’importanza e della giustezza delle nostre azioni, abbiamo deciso di evitare qualsiasi problema al gestore del bar, trasferendo l’area tende nel bosco poco più in là. Tutto il resto rimane lì dove precedentemente concordato e autorizzato: servizi igienici, pranzi e cene, gazebo, punti di ritrovo, tavoli di lavoro, concerti, spettacoli, media center.
Hanno provato in tutti i modi a metterci i bastoni fra le ruote, è successo a Teulada con i fogli di via e abbiamo rilanciato con una grande giornata di lotta; ci stanno provando ora a Lanusei ma noi, come allora, continueremo per la nostra strada e rimaniamo fortemente convinti che non si possa fermare una lotta che vede un’obbiettivo molto più grande e importante: quello di liberarci dall’occupazione militare della Sardegna!
Assemblea Generale Sarda contro l’Occupazione militare