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Tiesi. Invito dell’amministrazione agli insegnanti per “s’annu de s’attaccu”

feudalesimo tiesi
La data di ieri, per chi non lo sapesse, ha in un certo senso segnato la storia di Thiesi e del Meilogu; in occasione della ricorrenza del 6 ottobre, dall’Assessorato alla cultura del Comune di Thiesi è partito un invito rivolto ai dirigenti scolastici (delle elementari, medie e superiori) a far tenere una lezione rivolta al ricordo di questa giornata. Di seguito riportiamo l’invito sopracitato insieme alla sintesi storica consegnata alle scuole.

“Dirigente, mastros e professores istimados,
su ses de Santuaine est una data de importu mannu pro sos tiesinos e non solu. Cussa die de su 1800 sa ‘idda de Tiesi est bistada brujada dae sos soldados imbiados dae su guvernadore de Tàtari pro frimmare sa rebellia contra a sos feudatarios.
Su chi est cumbinadu in cussas dies e in cussos annos, sa bellesa e s’importantzia de cuss’istòria, sun a bortas pagu ammentadas.
S’invitu chi bos faghimus est chi martis, su 6 de Santuaine, nde faeddedas a sos ischentes bostros e legedas sos passazos pius importantes de cuss’istòria (bogados dae su lìberu “THIESI VILLA ANTIFEUDALE” de Gavinu Pramma), pro chi la connoscan issos e la fetan connòschere in sas domos issoro.  Su ses de Santuaine devet diventare pro Tiesi una die nòdida ca, comente onzi annu su 4 de Sant’Andria ammentamus cun rejone sos mortos de sas gherras pius mannas, amus su dovere de sa riconnoschèntzia e de s’ammentu a sos mortos de sa gherra chi jajos nostros an fatu in domo issoro. Seguru chi atzetedas cun piaghere custa lìtera, bos saludo e bos torro gràtzias”

“S’assessore a sa cultura, Salvatore TancaContinua la lettura di Tiesi. Invito dell’amministrazione agli insegnanti per “s’annu de s’attaccu”

Tempio. Il FIU: quale sviluppo per Tempio*

Procollo d'Intesa Demanio-Tempio
Tempio Pausania. Il Fronte Indipendentista Unidu in merito all’ex Palazzina Comando e prospettive di sviluppo della città

Il Fronte Indipendentista Unidu accoglie con favore la recente delibera consiliare dell’amministrazione tempiese sul rinvio del Protocollo di Intesa col Demanio. Come noto, l’accordo prevede la cessione dell’Ex Palazzina Comando al fine di disporne l’Arma dei Carabinieri. Riguardo il Demanio, ricordiamo lo scaricabarile sulla comunità dell’ex Base Usaf di Limbara, effetti deleteri per Tempio derivanti dallo sciagurato Federalismo Demaniale all’italiana ad opera di Roberto Calderoli (Lega Nord).

Nel merito del Protocollo e della programmazione territoriale, valutiamo come segno di gestione inefficiente il costo per la riconversione in caserma e, rilevanti, i mancati benefici di quanto già investito e utilizzabile allo stato attuale grazie a fondi europei per circa 2,8 milioni di euro. La Palazzina è contigua alla struttura arrugginita di pertinenza del Sacro Cuore che da oltre un decennio campeggia su un terreno donato dal Comune a fine anni ’90 e che contribuisce ad accrescere le problematiche della Pischinaccia. Più ampiamente, questo va ricordato per il recente affidamento alla stessa parrocchia del complesso di Rinaggiu. La futura chiesa continua ad assorbire risorse, come nel caso del finanziamento prevalentemente pubblico della RAS, che la Cei compartecipa complessivamente per un quarto. Questa linea di finanziamento sul territorio si inserisce nel più ampio quadro di sviluppo individuato per la Pischinaccia; come sottolineato all’atto della concessione, infatti, “il compendio si trova infatti molto vicino alla nuova Chiesa del Sacro Cuore in costruzione i cui lavori ripartiranno a breve“. Va detto che il “breve” prosegue da 15 anni e, sempre conti alla mano, oggi per la conclusione della chiesa si spendono circa 900.000 euro dalla RAS.

In merito all’affidamento dei 15 ettari del complesso di Rinagghju, emblematiche le dichiarazioni di Frediani – “Mi auguro che ora la Chiesa riesca a fare quello che né le amministrazioni né gli imprenditori sono riusciti a fare negli ultimi 50 anni” – ponendo automaticamente il suo mandato fuori dal novero delle amministrazioni o riservando per questa giustificazioni particolari. Il proposito del Sindaco, per ovviare alla scarsa amministrazione pubblica e imprenditoria, è il turismo religioso di crisponiana memoria: da un lato si comunica la Convenzione con una dicitura etico-sociale di difficile collocazione e, dall’altro, l’azione concreta tramite una ONLUS allo scopo costituita. Al progetto del Sacro Cuore, oggetto di convenzione con il Comune, riserviamo un’analisi separata.

Nel Protocollo di Intesa oggetto di rinvio, al Comune andrebbe l’ex carcere La Rutunda, un altro rudere che l’amministrazione dovrebbe mettere a sistema reperendo finanziamenti specifici o impiegando risorse proprie, sostenendo la burocrazia del caso e occupandosi della custodia. I livelli di governo superiori, soprattutto quello statale, fanno il bello e cattivo tempo entrando in possesso di opere finite e funzionali con tutt’altra destinazione, impiegando ulteriori risorse che andrebbero proficuamente destinate allo sviluppo socioeconomico della città (fondi PAI, circa 3 milioni di euro), aggravando così le condizioni della finanza pubblica locale già ampiamente degradata. A tal proposito, la garanzia di non-acquisizione a bilancio e la forma di reciproca concessione costituiscono finte, quanto grottesche, rassicurazioni. Nella sostanza patrimoniale, il profilo di costi-opportunità per la comunità, gli oneri di ridestinazione della Palazzina e di recupero de La Rutunda, dispiegano effetti sul territorio a prescindere dall’allocazione formale in bilancio e, a leggere il Protocollo, anche in modo preoccupante per quanto riguarda l’atteggiamento dell’amministrazione comunale.

In particolare, alla voce Oneri finanziari (art. 6), si precisa ambiguamente che il Protocollo “non comporta oneri finanziari a carico delle Parti” (male, data la differenza di valore d’uso al momento tra la Palazzina e La Rutunda) salvo poi aggiungere in seguito che “eventuali oneri discendenti dai singoli contratti attuativi (ovvero il cuore della scambio, cioè le conseguenze dell’indirizzo pubblico) di cui ai precedenti articoli 3 e 4 saranno a carico del Comune”. Allo stesso modo, il punto Controversie (art. 5), lascia ancor più perplessi nel prevedere che Comune e Demanio, “si impegnano a definire bonariamente, tenendo conto del preminente interesse pubblico, ogni eventuale controversia derivante dall’esecuzione del presente Protocollo di Intesa“.

Da più di un anno il Fronte Indipendentista Unidu segue la questione e si è espresso in tal senso partecipando assemblee pubbliche e intraprendendo un confronto con l’amministrazione cittadina che, seppur spesso molto aspro, ha consentito di ottenere un quadro più chiaro e maggiori informazioni in merito alla nostra comunità. I tentativi dello Stato di depauperare il patrimonio pubblico appesantendone la gestione strutturale della comunità non sono una novità, come non lo sono amministrazioni cittadine prone nelle richieste, deboli nelle rivendicazioni e ambigue negli interessi perseguiti. In merito a Palazzina e futuro sviluppo della Pischinaccia, spesse volte la prospettiva delineata per la città appare miope. Per una città che aspira al recupero e alla redditività dei propri capitali, alla promozione territoriale, alla rivitalizzazione di servizi pubblici e privati nel turismo e nella cultura, la prospettiva di Forze Armate-Chiesa-Volontariato lascia, quantomeno, perplessi. Questo vale ma, va detto, sconta i vari vincoli che pesano sull’amministrazione comunale e la complessità di riqualificare e valorizzare una realtà incancrenita anche dal contenzioso con l’ATI sassarese originato nello scorso mandato.

Ribadiamo che l’attenzione sul tema sarà massima e rinnoviamo il contributo alla popolazione nella difesa e sviluppo della comunità.

Fronte Indipendentista Unidu

– Protocollo d’Intesa per la rifunzionalizzazione del vecchio Carcere e della ex Caserma “Pischinaccia”: all.a-protocollodintesa

*Documento per la stampa pubblicato originariamente il 26 aprile 2015

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Arborea. Requiem pa lu Prugghjettu Eleonora

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Lu Tar Saldigna ha cundilatu lu ricussu di la Saras S.p.A rigaldu la dummanda di abulizioni pa la prunùnzia di lu SAVI, lu Silviziu di la sustinibbilitai ambientali di la RAS, di la dì noi di capidannu 2014. Comu si sa, lu Prughjettu Eleonora privvèdi la sfilchìtura di gas metanu illu comuni di Arborea, a lu cumenciu cun una societai di lu gruppu Saras – Sargas S.r.l – fraicata ad hoc a capitale sòziali minimu dalla Saras ma ogghj fora da lu prughjettu.

Lu SAVI aìa dichjaratu “impruzzidibbuli” la VIA (Valutazione di Impatto Ambientale) pa chjara mancànzia di cumfolmitai di lu prugghjettu cun Ppr e Puc, fendi divintà cussì in avanzu li nummarosi e prizzisi ussilvazioni di cumitati e assòzi a gherra da anni contra lu prugghjettu di sfilchìtura.

Ogghj la bucciatura di lu Tar a lu ricossu prisintatu da Saras S.p.A. podaria dì l’ultima paraula innantu a la spilciulatura energetica di li Moratti ill’aristanesu, puru si abali la societai milanesa po ricurrì in Cunsiddu di Statu. Aldóri da palti di la comunitai di Arborea, di la sindichessa soia Manuela Pintus, tra li fundadori di lu cumitatu No al Progetto Eleonora illu 2011, e da lu GrIG – Gruppo di Intervento Giuridico ONLUS -, presidutu da Stefano Deliperi, chi ìsprimi aggradu mannu pa la sintènzia di lu Tar e cunfelma l’appogghju di lu GriG a la comunitai e a “No al Progetto Eleonora” cun ca’ ha trabaddatu cun pruvvettu in chist’anni passati. Continua la lettura di Arborea. Requiem pa lu Prugghjettu Eleonora

Usini. La Piattaforma Civica presenta “Mercato contadino a Km zero”

Usini - Piattaforma
Usini, La Piattaforma Civica ha presentato con successo il “Mercato contadino a Km zero”.

Ieri, 25 settembre, nella sala dell’Ex Ma di Usini, con l’ampia partecipazione di produttori locali giunti da diversi centri della provincia, la Piattaforma Civica ha presentato il primo punto del suo programma di lavoro: “Mercato contadino a km zero”. Il progetto si prefigge essenzialmente di consociare i piccoli e medi produttori sardi, dando loro l’opportunità di valorizzare i prodotti biologici a chilometri zero e venderli a costi contenuti nelle piazze, attivando il ciclo virtuoso della filiera corta “dal produttore al consumatore”.

Dopo la dettagliata introduzione, corredata da diapositive e testi esplicativi sui temi della piattaforma e nel dettaglio sulle produzioni di Usini, curata da Davide Canu, Simone Frau, Antonio Bassu e Gianfranco Ghiani, è intervenuto il sindaco di Usini, Antonio Brundu, che ha manifestato grande disponibilità per il progetto della Piattaforma Civica e per la creazione di una piazza mercatale da attivare in occasione dell’evento “Ajò a ispuntare”.

L’incontro è proseguito con molteplici domande e interventi da parte del pubblico, incuriosito dalle concrete opportunità economiche destinate ai produttori che il progetto della Piattaforma Civica si propone di attivare.

Nazioni senza Stato. Catalogna, domenica un voto sull’indipendenza (di Marco Piccinelli)

Catalogna

Le posizioni delle organizzazioni politiche delle Nazioni senza Stato: Fronte indipendentista Unidu (Sardegna), Frunti Nazziunali Sicilianu (Sicilia), Candidatura d’Unità Popolare CUP (Catalogna), Partito Comunista dei Popoli di Spagna PCPE (Spagna).  Articolo pubblicato originariamente su Sinistraineuropa.it Continua la lettura di Nazioni senza Stato. Catalogna, domenica un voto sull’indipendenza (di Marco Piccinelli)

Rete NoBasi NéQui NéAltrove. Proposta di mobilitazione contro la Trident Juncture

campeggio nobordersardQuesta proposta della rete NoBasi NeQuiNeAltrove si inserisce nel percorso antimilitarista intrapreso lo scorso autunno in Sardegna. Le pratiche proposte con continuità negli ultimi tempi, nel loro insieme, hanno raggiunto l’obiettivo di disturbare la presenza militare attraverso iniziative di controinformazione, rallentamenti dei convogli, ripetute invasioni dei poligoni e blocco delle esercitazioni. Continua la lettura di Rete NoBasi NéQui NéAltrove. Proposta di mobilitazione contro la Trident Juncture