Luras. “Rock In Bidda”, V edizione con i Tre Allegri Ragazzi Morti
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Quartu. Caso Carrefour, il FIU: no all’apertura h. 24 dei supermercati
NO ALL’APERTURA H 24 DEI SUPERMERCATI
Il megamercato “Le Vele” Carrefour di Quartu S. Elena dal 4 luglio aprirà 24 ore su 24. Anche se la cosa è in via sperimentale è chiara la tendenza alla creazione dell’azienda totale dell’agroalimentare anche in Sardegna.
Tutto incominciò con il Governo Monti (sostenuto dal centrosinistra) che con la controriforma “Salva Italia” venne liberalizzata totalmente la possibilità di apertura dei megamercati, 24 ore giornalieri, 365 giorni l’anno, mentre prima la competenza era nelle mani di Comuni e Regioni.
Dopo aver sperimentato la cosa in continente la catene di megamercati Carrefour vuole portare anche in Sardegna questa insana pratica contraria ai diritti dei lavoratori e di concorrenza sleale alla distribuzione di prodotti sardi nei mercati civici e rionali.
Siamo davanti all’azienda totale!
I megamercati sono già oggi la causa della dipendenza della Sardegna in materia agroalimentare (importiamo circa l’80% dei prodotti). Le concessioni facili distribuite da amministratori compiacenti, l’apertura 24 ore su 24 e 365 l’anno certo non aiuta la ripresa del settore e la riconquista del mercato interno da parte dei produttori sardi.
I lavoratori inoltre, con la scusa della crisi e dell’ampia concorrenza e al ricatto occupazionale, sono soggetti a sempre peggiori condizioni contrattuali e sfruttamento intensivo e spesso sono vittime di mobbing e devono cedere ad un turnismo massacrante che con tali aperture è destinato a peggiorare sempre di più.
Cosa chiediamo:
• La stesura di una legge regionale per la compatibilità antropica, culturale ed economica della media e grande distribuzione (valutazione d’impatto socio-economico, in linea con la Delibera della Giunta Regionale n. 55/108, del 29/12/2000, per la concessione di licenze per l’apertura di centri di media e grande distribuzione) che preveda la sospensione immediata delle nuove licenze ai centri della media e grande distribuzione;
• Obbligo di residenza fiscale per i centri della media e grande distribuzione esistenti;
• Creazione da parte dell’Assessorato regionale al Lavoro di uno sportello anonimo antimobbing;
• Ripristino della competenza comunale per l’apertura nei giorni festivi.
Invitiamo tutte le organizzazioni politiche, sindacali e sociali che hanno a cuore i diritti dei lavoratori e la difesa e la valorizzazione del comparto agroalimentare sardo a costruire paritariamente una mobilitazione per dire no all’apertura continua di supermercati e megamercati nella nostra terra!
Occupazione militare. Resoconto Bauladu 2/6 e convocazione Oristano 26/6
Occupazione militare. Resoconto Bauladu 2/6 e convocazione Oristano 26/6
RESOCONTO BAULADU
L’Assemblea generale sarda contro l’occupazione militare si è svolta nel centro sociale di Bauladu, in piazza Emilio Lussu, il 2 giugno scorso.
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Aree d’interesse : il punto è stato proposto per far nascere la discussione sugli ambiti d’interesse delle differenti anime, in modo da coordinare il lavoro informativo e valorizzare l’apporto di ciascuna di esse. Ogni gruppo ha le proprie pratiche e i propri metodi, che vanno dall’azione diretta all’intervento giuridico, e bisogna fare in modo che gli sforzi si uniscano e le iniziative vivano parallelamente senza dissociazioni o prese di distanza.
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prossimo incontro: fine settimana 25/26 giugno o 2/3 luglio. Da stabilire il luogo in base ad esigenze logistiche e di facile raggiungimento da ogni parte della Sardigna, si pensa in ogni caso a un paese a ridosso della 131, al termine della discussione la maggior parte dei presenti propende per il 26.
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Comunicazione interna: questo punto è stato proposto perchè ci si vede raramente e spesso le iniziative che vengono proposte sono slegate o poco coordinate tra loro.
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mailing list piuttosto che fb, drive-archivio multimediale, newsletter, incontri e riunioni e assemblee come questa più frequenti a discapito dei social; oltre all’esigenza di comunicare in sicurezza privacy e riservatezza rispetto alla situazione repressiva. Si propone che un gruppo di persone elabori per il 26 giugno una piattaforma virtuale di comunicazione sicura ed efficace. Fino al 26 giugno si andrà avanti con comunicazione tramite mail multiple
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ripartire dai territori
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ripartire dagli istituti scolastici
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migliorare i documenti informativi
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sfruttare la capillarità delle organizzazioni e sollecitare la creazione di nuovi nuclei nei territori dove non siamo presenti
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completare il tour e raggiungere tutti i paesi della Sardegna
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studenti contro il technion e le collaborazioni tra le università sarde e Israele
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Distretto aerospaziale sardo e collaborazione tra università e industria bellica, spacciandola per collaborazione civile (dual use).
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situazione repressiva: organizzare strumenti di autodifesa per contrastare la controrivoluzione preventiva che lo stato mette in atto contro chi lotta
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combattere la militarizzazione dei territori
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approfondire il discorso della militarizzazione dei saperi. Lavoro nelle scuole a partire dalle elementari
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lavoro…dignità…ricatto occupazionale… ripartendo dall’etica del lavoro e della lotta di classe e si propone uno sciopero generale contro l’occupazione militare
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gruppo di lavoro per approfondire il legame tra l’occupazione militare e le lotte di liberazione dei popoli (curdo, palestinese, siriano ecc)
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salute: studi indipendenti epidemiologici e istituzione registro tumori
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proposta di dossier sulle vittime militari e civili della guerra
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gruppo di studio sulla storia del movimento sardo contro l’occupazione militare (capire chi siamo, da dove veniamo e non ripercorrere gli stessi errori)
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La connessione tra esercitazioni in Sardegna, gli scenari geopolitici internazionali e le estreme conseguenze come le migrazioni.
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9 giugno: sit-in al tar contro repressione
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17/24 giugno: incontri a carbonia e iglesias (rispettivamente) no rwm. la data del 17 è da confermare.
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26 giugno: prossima assemblea generale
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7 luglio..sa domu: durante il festival di sa domu che si svolgerà dal 7 al 10 luglio, una giornata sarà dedicata alla lotta contro l’occupazione militare.
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Campagna muraria estiva diretta agli emigrati sardi che tornano e ai turisti.
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Prima dell’inizio delle scuole è stato proposto un campeggio contro l’occupazione militare in cui si potrebbero discutere tutti gli ambiti di interesse proposti e trovare un momento prima dell’inizio delle esercitazioni per costruire la lotta autunnale, fare autofinanziamento e radicarci in territori che non abbiamo mai toccato.
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tour nelle scuole attraverso le assemblee d’istituto
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5/9 ottobre campeggio no basi
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Proposte di blocco delle esercitazioni in autunno inoltrato
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CONVOCAZIONE 26 GIUGNO ORISTANO
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COMUNICAZIONE INTERNA: Sono state proposte nel primo incontro una mailing list o newsletter per la comunicazione nel breve medio termine. Dobbiamo prendere una decisione e darci delle regole sull’utilizzo del mezzo. Creazione un google drive che funzioni come archivio online per inserire documenti, video, dossier ecc ecc ecc.
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Individuare all’interno degli ambiti di analisi e intervento dei referenti e dei gruppi infra territoriali che vogliano cimentarsi nella discussione sul medio-lungo periodo, per fare in modo che ci si possa coordinare e produrre informazioni e azioni.GLI AMBITI CHE SONO STATI CITATI A IN CUI POTERSI CIMENTARE SONO:
Comitato Studentesco contro l’occupazione militare della Sardegna
Indipendentismo sardo: da dove veniamo, dove andiamo (di Cristiano Sabino)
Indipendentismo sardo: da dove veniamo, dove andiamo (di Cristiano Sabino) Continua la lettura di Indipendentismo sardo: da dove veniamo, dove andiamo (di Cristiano Sabino)
Economia. “Decrescita”, ma non sulla pelle delle donne
Economia. “Decrescita”, ma non sulla pelle delle donne
In occasione della Terza conferenza internazionale su “La grande transizione: la decrescita come passaggio di civiltà”, tenutasi a Venezia a settembre 2012, GlobalTvProject ha intervistato la professoressa Antonella Picchio* riguardo decrescita e sostenibilità del sistema economico. Un approccio critico affinché il dibattito sulla decrescita e la sostenibilità ambientale – spesse volte inquadrati semplicisticamente come “felice”, contrariamente ad una condizione di persistente conflitto nella società – non passino per un aggiustamento strutturale che si serve, e magari incrementa, la mole di lavoro non pagato, sia domestico che di cura, in larghissima parte fornito dal genere femminile, tanto storicamente quanto attualmente. Complessivamente, l’aggregato di lavoro non pagato, noto anche come non di mercato e non soggetto a rilevazione tramite gli indicatori tradizionali, raggiunge l’ampiezza del medesimo Pil di riferimento, con rapporti variabili e distribuzioni del carico di lavoro differenti a seconda dei singoli contesti. Più generalmente, al di là delle differenze di tali rapporti dei singoli Paesi, le statistiche sull’impiego del tempo rivelano come nel raffronto di genere anche in quelli industrializzati il rapporto del lavoro domestico e di cura non pagato presenti mediamente un rapporto di 1 a 4 a sfavore delle donne.
* Antonella Picchio ha insegnato Storia del pensiero economico ed Economia di Genere presso la Facoltà di Economia Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio Emilia. Si occupa di teoria dei salari negli economisti classici, di bilanci di genere in approccio sviluppo umano. È nota a livello internazionale per i suoi studi su riproduzione sociale e lavoro non pagato. Ha studiato in varie università in Inghilterra e Stati uniti e ha conseguito un Ph. D presso l’università di Cambridge, UK. È militante nel movimento femminista dall’inizio degli anni Settanta.
Poligoni. Sollai: “pretestuoso atteggiamento della Regione nel processo Quirra”
Poligoni. Sollai: “pretestuoso atteggiamento della Regione nel processo Quirra”
Recentemente la Corte Costituzionale si è pronunciata sulla questione sollevata dalla Regione Sardegna riguardo l’eventuale risarcimento inerente al processo “Veleni di Quirra” a carico di otto generali della Difesa. Dopo il pronunciamento, ora il processo può riprendere dopo la conseguente interruzione occorsa in seguito alla richiesta inoltrata a suo tempo dalla RAS al Tribunale di Lanusei.
Come riportato dall’ANSA, secondo la Consulta la titolarità della richiesta di risarcimento in materia di diritto ambientale spetta in via esclusiva al ministero dell’Ambiente e quindi allo Stato. La Corte era stata infatti interpellata dal Tribunale di Lanusei a fronte della richiesta della Regione per dichiarare l’illegittimità costituzionale dell‘articolo 311 del Testo unico ambientale che appunto dispone che il risarcimento venga chiesto solo dal Ministero competente.
Dure le dichiarazioni di Gianfranco Sollai, avvocato difensore per le parti civili al Processo, che ribadisce una posizione già espressa in passato: “la mia opinione è che l’eccezione di incostituzionalità sollevata dalla Regione per quanto formalmente legittima, per il caso in questione e per le relative tempistiche era pretestuosa e volta ad allungare i tempi di accertamento della verità”.
“Inoltre – prosegue il legale in una nota – è un paradosso che l’Ente Regione, istituzione che avrebbe dovuto e dovrebbe vigilare su ambiente e salute dei Sardi, abbia permesso e continui a permettere che nei Poligoni e Basi militari si perpetuino attività che distruggono l’ambiente e compromettono la salute dei cittadini, salvo poi, in secondo momento, richiedere la partecipare al risarcimento del danno mentre, per l’appunto a causa di omissioni e supporto alle attività militari, dovrebbe in realtà risponderne”.
Tempio Pausania. Appuntamento tempiese per la V edizione di Stazzi e Cussògghj
Tempio Pausania ospiterà l’ottavo appuntamento nell’ambito della V edizione di Stazzi e Cussògghj – Primavera in Gallura, manifestazione di carattere storico ed enogastronomico che punta alla riscoperta di segni e testimonianze del passato gallurese, nel tentativo di capitalizzare in modo sostenibile gli imponenti flussi turistici che animano la Gallura, stimolando al contempo nelle nuove generazioni la conoscenza della propria storia, lingua, tradizioni popolari e produttive.
Dopo l’appuntamento aggese della scorsa settimana e in contemporanea con la tappa prevista a Loiri Porto San Paolo, sabato 11 e domenica 12 giugno è la volta di Tempio con il consueto tema “Civiltà contadina e antichi mestieri”. La cittadina gallurese ospiterà l’atteso evento di rievocazione storica organizzato dall’Associazione Stazzi e Cussògghj di Aggius (segreteria organizzativa), il Comune e la Ass. Tur. Pro Loco di Tempio Pausania, l’Unione dei Comuni Alta Gallura, Agenzia Forestas e la Regione Sardegna.
L’avvio di entrambe le giornate sarà caratterizzato dalla sinergia con l’Arst e la programmazione del Trenino Verde che giungerà da Palau alla Stazione di Tempio Pausania alle 10:30, attraversando i luoghi storicamente interessati dalla vita contadina e dall’organizzazione sociale della Cussògghja, entità geografica che comprendeva più Stazzi, gli insediamenti rurali peculiari della secolare cultura gallurese.
Numerosi gli eventi in calendario: dalla rievocazione pratica dei mestieri, lu tarrazzanu (agricoltore), mastru d’ascia (falegname), frailagghju (fabbro), suaragghju (il sugheraio) a Lu Tunditogghju, l’arte della tosatura delle pecore, passando per un’altro elemento fondante la società e l’economia gallurese: la bibbenna (la vendemmia). Nella giornata di sabato, appuntamento in un gioiello di Tempio Pausania: il Teatro del Carmine. A partire dalle ore 21:30, infatti, in programma Li Conti di Fuchili, rassegna di racconti e favole della tradizione popolare gallurese proposti da diversi artisti locali e intervallati dalle musiche del Coro Gabriel di Tempio e il Coro Matteo Peru di Aggius.
Le classi 1967 e 1971 si occuperanno dell’apertura al pubblico di uno dei luoghi simbolo della vita nella cittadina tempiese, La Greddhula. Questa, infatti, a conclusione della giornata di lavoro nei campi e nei laboratori dei diversi mestieri, era il luogo di ritrovo e socialità per la comunità nel periodo della vendemmia. La Greddhula, ovvero l’Edera, veniva esposta all’esterno della casa per segnalare agli avventori la possibilità di acquistare il vino di produzione propria; nel piccolo camino domestico talvolta si arrostivano le interiora del maiale, intervallando un bicchiere e l’altro con musiche e canti popolari. Nel fine settimana Li Greddhuli ospiteranno al loro interno Stazzi e Cussògghj Story, mostra fotografica relativa alle prime quattro edizioni della manifestazione a cura dall’associazione La Sardegna Vista da Vicino.
Oltre agli spazi museali fruibili durante la due giorni tempiese (Museo Bernardo De Muro, Casa Nino di Gallura, Museo Ornitologico, Museo vecchia Officina ferroviaria) da segnalare, in Piazza del Carmine, il Museo della Chea predisposto dai lavoratori dell’Agenzia Regionale Forestas il quale mostrerà le complesse procedure con le quali veniva realizzata la carbonaia.
Azione antifascista. CasaPound strumentalizza il Popolo sardo per alimentare xenofobia
Il PD odia i sardi. SÌ, ma CasaPound lo stesso!
CasaPound attacca goffamente il Partito Democratico alla giunta regionale sarda, e si ricorda che esistono i sardi, ma solo quando i sardi sono una categoria che fa comodo per alimentare xenofobia e guerra fra poveri. Il PD pare voler trovare soluzioni lavorative per gli immigrati al fine di evitare lo spopolamento dell’isola, e i fascisti urlano alla sostituzione etnica della Sardegna.
Non abbiamo come obiettivo la difesa dell’operato del Partito Democratico, e con questo comunicato vogliamo mettere in guardia il popolo sardo dalla strumentalizzazione a cui sta venendo sottoposto ad opera di CasaPound.
Tanti indipendentisti sardi hanno in precedenza svolto un lavoro politico sul territorio, tale da permettere al nostro popolo di ricomparire nel lessico legato alla vita politica quotidiana della nostra isola, al punto che nemmeno i fascisti italiani (e italiani di Sardegna) possono fare a meno di riconoscere la nostra identità collettiva.
Facciamo nostre le politiche per evitare lo spopolamento e l’impoverimento economico, ambientale e culturale della Sardegna. La ricerca del benessere collettivo non è e non può essere in inevitabile contrapposizione all’accoglienza e all’abilitazione al lavoro delle migliaia di persone che sono costrette ad emigrare da scenari di fame e di guerra e che si imbattono nella nostra isola.
Non è nè etico e nè onesto considerare l’inclusione di nuove persone non-autoctone come un tentativo di sostituzione etnica, e men che meno se tenessimo a mente che, dal periodo savoiardo in poi, l’Italia ha sempre provveduto a colonizzare la nostra terra, a favorire più o meno volontariamente l’emigrazione dei sardi, a innestare popolazione italiana in maniera forzata in enclavi costruite a tavolino su diversi punti della Sardegna, sia con l’intento di portare nella “periferia italiana” nuove competenze tecniche utili alla penisola e sia con l’intento di accelerare l’italianizzazione civilizzatrice e dei “sardignoli”.
Vogliamo ricordare, da sardi e antifascisti, che anche CasaPound odia i sardi: come da copione secondo la vulgata italianista, noi abitanti di quest’isola continueremo ad essere un popolo che ha fondato l’Italia pur continuando ad essere una folla di mezzi italiani a cui manca sempre qualcosa (intelligenza, unità, volontà politica, altezza, grazia, e via dicendo), a cui attribuire alternatamente un’identità di invenzione risorgimentale o turistica e caratteristiche di tipo sociologico (ma perfino frenologico) in maniera spudoratamente fiabesca e mistificatoria. La retorica fascista e quella unionista, hanno molto in comune, e le rifiutiamo entrambe.
Se CasaPound ha cominciato a menzionare i “sardi”, è solo perchè questo è funzionale all’odio viscerale che ha verso gli immigrati e tenta di giocare la carta della sardità contro un altro partito italiano.
Anche CasaPound, come il Partito Democratico, odia i sardi.
Sviluppo Umano. “Capacità, funzionamenti e libertà per combattere le disuguaglianze” (di Gianfranco Sabattini)
Abbanoa. Il FIU sui 100 milioni dei conguagli regolatori
Il FIU: Denunciamo i nuovi esosi conguagli di Abbanoa
Apprendiamo la notizia riguardo l’ennesimo balzello di Abbanoa S.p.A, il conguaglio 2005-2011, 151 euro in media per circa 700.000 utenze, un importo astronomico da drenare alle famiglie sarde per oltre 100 milioni di euro che Abbanoa cerca di rendere digeribile dilazionadolo in quattro anni. Nel 2014, la richiesta di conguaglio fu scongiurata con la concessione dell’anticipo di circa 90 milioni di euro a carico della Cassa Conguagli. Oggi, come prevedibile, siamo alle solite e le solite significano anche acqua non potabile per mesi, quote di tariffa pagate per non ricevere servizi e condutture colabrodo.
Dopo il deposito cauzionale retroattivo, le penalizzanti procedure di conciliazione proposte per le “bollette pazze” – da noi boicottate in alcuni casi con successo come a Tempio Pausania – oggi Abbanoa batte di nuovo cassa e lo fa chiedendo indebitamente ingenti somme ai sardi. Stiamo vedendo cosa significasse lo scongiurato fallimento di Abbanoa e il suo “risanamento” tanto decantato, dalla dirigenze di Murtas e Ramazzotti alla politica di riferimento con l’Assessore ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda.
Il Fronte Indipendentista Unidu da sempre ha denunciato le pretese di Abbanoa, i suoi disastri attuali quanto strutturali, e ha cercato di organizzare le comunità nel modo migliore possibile. Anche in vista dell’incontro promosso da Adiconsum, ad Oristano per domani 31 maggio, raccomandiamo alla popolazione sarda cautela e attenzione, seguendo gli sviluppi dell’ennesima richiesta di Abbanoa in modo da poter organizzare una difesa dell’utenza e delle comunità quanto più efficace e sicura possibile.
Il Fronte Indipendentista Unidu chiede come sia possibile, a fronte di risultati così deficitari del Gestore Unico da tre legislature a questa parte, vedere perennemente alla dirigenza di Abbanoa Sandro Murtas nel ruolo di Direttore generale. Ci chiediamo, nel caso dei conguaglio regolatori, come sia possibile chiedere oltre 100 milioni pena slacci e procedure per morosità se le fatture inviate da Abbanoa riguarderanno le partire pregresse dal 2005 al 2011, che dovrebbero in realtà essere già prescritte.