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Tàtari. Sàbadu “Sos deretos de sos sardos in su seculu XXI”

Tàtari, Sàbadu “Sos deretos de sos sardos in su seculu XXI”

(SRD) Arrejonamos de is deretos de is sardos, de sos chi tenimos ma chi meda bortas non impreamos a prenu, de sos chi at esser ora de si dos pigare. Faeddamos de s’istatutu autonomìsticu e de comente du furriare in Carta fundamentale de is sardos. Nde faeddamos cun fèminas e òmines de importu de su mundu polìticu sardista e indipendentista e cun istòricos, costitutzionalistas e politòlogos de gabbale.

(IT) Discutiamo dei diritti dei sardi, di quelli che abbiamo già ma magari non utilizziamo appieno e di quelli che sarebbe ora conquistare.  Parliamo del nostro Statuto Autonomistico e di come poterlo trasformare nella Carta fondamentale dei sardi.  Parliamone con gli esponenti del mondo politico sardista e indipendentista e con storici, politologi e costituzionalisti di primo piano.

Pro s’Alternativa Natzionale ant a intervènnere:
– Cristiano Sabino
– Gianfranco Sollai
– Gianluca Collu Cecchini
– Claudia Zuncheddu
– Bustianu Cumpostu

Àteros Reladores:
– Carlo Pala (politòlogu)
– Federico Francioni (istòricu)
– Omar Chessa (costitutzionalista)
– Christian Solinas (Segretàriu PDd’Az)
– Paolo Mureddu (Rosso Mori)
– Bobore Cubeddu (Fondazione Sardinia)
– Ernesto Batteta (Sardegna Possibile)


Tàtari, 11 de freàrgiu 2017
Auditòrium Ex Cunventu de su Càrmine, Arburada de Umberto 11
10:00-13:00 e 15:00-20:00

Aristanis, Federatzione de sa Gioventude Indipendentista: dovere storico per l’emancipazione nazionale e sociale della Sardegna

Aristanis, Federatzione de sa Gioventude Indipendentista: “dovere storico per l’emancipazione nazionale e sociale della Sardegna”

L’organizzazione dei giovani indipendentisti sardi come dovere storico in capo alla parte più giovane della Nazione sarda, un passaggio politico inevitabile per un’emancipazione nazionale e sociale della Sardigna. Questi tra i tanti messaggi e propositi espressi venerdì mattina ad Oristano, in occasione della conferenza stampa di presentazione della neonata Federatzione de sa Gioventude IndipendentistaFederazioni di la Ghjuventù Indipendentista.

L’esigenza di una vincente ricomposizione nazionale delle forze sociali e politiche in Sardegna passa, secondo i giovani nazionalisti della F.G.I, anche dalla militanza comune degli under 30 della Sardegna, fascia sociale tra le più vulnerabili e incerte, le cui possibilità sono sempre più ipotecate a causa, tanto, della reazione capitalistica, quanto dell’azione specifica dello Stato italiano verso una Sardegna ad esso sempre più subalterna. Partendo dal rifiuto di posizioni etnicistiche o dall’accettazione di variegate ricette neoliberali, la F.G.I ha l’ambizioso obiettivo di contribuire quota parte a colmare un vuoto politico generale “costruendo coscienza nazionale e spirito progressista“.

Un vuoto politico sul quale lavorare dove la F.G.I – pur non essendo emanazione di organizzazioni esistenti – si pone come complementare alle realtà politiche indipendentiste già operanti che inquadrino, a loro volta, quella della Sardegna come una lotta di liberazione sociale e nazionale.

Una lotta nazionale che deve, quindi, caratterizzarsi per un’emancipazione sociale del Popolo sardo, ma anche la presa di coscienza che nessuna reale trasformazione sociale in senso progressista può avvenire in Sardegna per mano della sinistra unionista che, peraltro, non riconosce nemmeno l’esistenza e il diritto all’autodeterminazione della Nazione sarda. Da qui la constatazione che la risoluzione dei problemi giovanili sardi marca per definizione un contesto nazionale e la relativa distanza da qualsiasi progetto politico di stampo italianista.

Una F.G.I – tramite singoli e organizzazioni giovanili federate – che si impegnerà quindi nei temi più caldi per i giovani sardi, a partire da quel Diritto allo Studio, scolastico e universitario, spesso negato e non diritto sostanziale, che pone la Sardegna di fronte ad un dato drammatico: un tasso di dispersione scolastica tra i più alti in Europa. E poi l’emigrazione, tema che la F.G.I si è posto anche nella sua struttura. In questa fase iniziale i giovanos disterrados potranno federarsi e sostenere l’organizzazione in base al territorio di provenienza e relativo referente nel Direttivo Nazionale, mentre in un auspicato sviluppo del lavoro e accumulazione di forze, tanto in Sardigna quanto nelle Università e luoghi di lavoro, la prospettiva è quella della nascita di sezioni vere e proprie che esprimono autonomamente dei delegati federali.

Dall’istruzione e l’Università – strutture a regime pubblico e universalistico, che devono come da Statuto della F.G.I in futuro essere indipendenti dal competente Ministero italiano, al lavoro giovanile e relativa disoccupazione, segni più tangibili della “subalternità dell’economia della Sardegna al sistema di interessi proprio dello Stato italiano” . Una dipendenza e un ricatto sociale che secondo l’elaborazione della F.G.I spingerà in un futuro prossimo alla riorganizzazione sociale della solidarietà ampiamente presente in Sardegna, in reti strutturate di Mutuo Soccorso tra giovani forze lavoro, precarie e non, e disoccupati. Non manca un riferimento al tema dell’occupazione militare, uno dei risvolti più insostenibili del colonialismo italiano con il quale rompere, parte importante della lotta di liberazione nazionale che vede diversi militanti della Federatzione già impegnati in tal senso.

Un processo aperto quella della Federatzione, soprattutto alla luce delle assemblee regionali e del Congresso Nazionale da predisporre nei prossimi mesi, in occasione del quale Statuto e Manifesto politico preliminari potranno vedere delle modifiche.

Tempio, Sef: dalla corsa per l’Eccellenza al crack di Pallotta e soci

In piedi da destra: il presidente della S.E.F Tempio, Marco Pallotta (Foto: sito Sef Tempio)

Tempio, Sef: dalla corsa per l’Eccellenza al crack di Pallotta e soci

Caso Sef Tempio, ennesimo colpo di scena: alcuni calciatori svincolati ritornano a Tempio. Da una cordata tempiese all’ipotesi autogestione con il tecnico Cassitta responsabile. L’inchiesta Sef Tempio, tra assegni scoperti e misteriosi fondi da sbloccare nei Balcani, convenzioni assenti e giovanili in mano a non abilitati. Cronaca di un nuovo dissesto per il calcio tempiese. Continua la lettura di Tempio, Sef: dalla corsa per l’Eccellenza al crack di Pallotta e soci

Cagliari, Relazione Scida-GI per “Italiani brava gente: i crimini dell’imperialismo italiano”

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Cagliari, Relazione Scida-GI per “Italiani brava gente: i crimini dell’imperialismo italiano”

Vi proponiamo la relazione di Scida presentata al convegno “Italiani brava gente: i crimini dell’imperialismo italiano” che si è svolto il 7 Dicembre 2016 nell’Ateneo Cagliaritano;  l’iniziativa era volta a decostruire alcuni luoghi comuni sul colonialismo italiano, con il contributo di storici e ricercatori quali il Dott. Eric Gobetti e il Dott. Alessandro Pes, mostrando i crimini compiuti dall’occupazione italiana in Iugoslavia (durante la Seconda Guerra Mondiale) ed in Africa (Libia, Abissinia), oltre a ricordare i più importanti episodi di conflittualità tra la Nazione sarda e lo Stato italiano, provando a leggerli attraverso un’interpretazione dell’integrazione della prima nel secondo come l’affermazione di un regime coloniale. Continua la lettura di Cagliari, Relazione Scida-GI per “Italiani brava gente: i crimini dell’imperialismo italiano”

Cagliari, “Italiani brava gente”: con Scida si parla dei crimini dell’imperialismo italiano

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Cagliari, “Italiani brava gente”: con Scida si parla dei crimini dell’imperialismo italiano


Domani in programma a Cagliari, a partire dalle ore 17:00, un convegno organizzato dagli indipendentisti di Scida – Giovunus Indipendentistas con il patrocinio dell’ERSU. Il convegno – 
Italiani brava gente: i crimini dell’imperialismo italiano – si terrà nella Sala Maria Carta di Via Trentino.  

L’incontro ha come obiettivo quello di destrutturare alcuni luoghi comuni sul colonialismo italiano mostrando, con il contributo di storici e ricercatori competenti, i crimini compiuti dall’occupazione italiana in Iugoslavia (durante la Seconda Guerra Mondiale) ed in Africa (Libia, Abissinia). Inoltre, ci sarà ampio spazio per ricordare e discutere i più importanti episodi di conflittualità tra la Nazione sarda e lo Stato italiano. Il tentativo sarà quello di leggere questi conflitti attraverso un’interpretazione dell’integrazione della Nazione sarda nella statualità italiana come affermazione di un vero e proprio regime coloniale.

Il convegno intende promuovere un dibattito sulle tematiche inerenti l’idealizzazione del colonialismo italiano nel mondo, percepito differentemente da quello degli omologhi grandi imperialismi europei.

Verranno analizzati anche gli aspetti economici, sociali, culturali e repressivi (simili a quelli di una dominazione coloniale) riguardanti la presenza dello Stato italiano in Sardegna.

Interverranno nei lavori del convegno il Dott. Eric Gobetti, Storico e ricercatore, autore di saggi e pubblicazioni sull’occupazione italiana in Iugoslavia; il Dott. Alessandro Pes, docente e ricercatore Dipartimento di Scienze Sociali e Istituzioni – Università di Cagliari; cordinerà i lavori Andrìa Pili, Segretario di Scida – Giovunus Indipendentistas.

Tempio, sparatoria e fuga nel centro storico: 71 enne tenta di uccidere la moglie

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Tempio, sparatoria e fuga nel centro storico: 71 enne tenta di uccidere la moglie

Tentato omicidio ieri mattina nel centro storico di Tempio Pausania. Un pensionato di 71 anni, Costantino Ara, residente a Valledoria, ha tentato di uccidere a colpi d’arma da fuoco la moglie, Liliana Dettori, 61 anni.

Secondo le prime testimonianze, l’uomo aveva in passato già minacciato pesantemente la coniuge con la quale il rapporto, dallo scorso inverno, era in corso di separazione. Dopo aver raggiunto l’abitazione della donna, l’uomo ha esploso diversi colpi di pistola rischiando di colpire il figlio Massimo il quale ha cercato sull’uscio di casa di ostacolarne i propositi e difendere la donna.

Il fatto di sangue è avvenuto verso le 11:30, di fronte all’abitazione dove la donna vive proprio con il figlio, in piazza Serra Sirigo, nel rione Lu Pilari. In un primo momento, dati dei lavori in corso nelle vicinanze, gli spari sono stati confusi da alcuni vicini con i rumori provenienti dal cantiere. L’uomo si è così dileguato nelle vie del centro storico e, in un primo momento, si pensava potesse essere in fuga in direzione Valledoria o, persino, Corsica.

A quanto riferito dalle forze dell’ordine, che hanno tratto in arresto Ara nei pressi della Chiesa dell’Immacolata Concezione dopo circa due ore, gli spari sarebbero stati preceduti da un alterco tra i tre al termine del quale il figlio è riuscito solo parzialmente a disturbare il gesto del padre; tre proiettili hanno comunque colpito la donna agli arti e, sempre quanto riferito dai carabinieri, l’arma è stata abbandonata sul posto, mentre il figlio solo fortuitamente non è stato colpito dai diversi colpi esplosi.

La donna, trasportata immediatamente all’ospedale Paolo Dettori di Tempio, non è in pericolo di vita.

La dinamica esatta dei fatti è ancora in fase di ricostruzione; l’uomo non ha opposto resistenza agli agenti che lo hanno arrestato intorno alle 13:20 e nel pomeriggio è stato tradotto nel carcere di Nuchis. Per oggi è prevista la convalida dell’arresto.

Le reti tagliate di Capo Frasca

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Le reti tagliate di Capo Frasca

(Per il manifesto sardo: http://www.manifestosardo.org/le-reti-tagliate-di-capo-frasca/)

La manifestazione di Capo Frasca del 23 novembre era stata annunciata da più parti come una giornata calda nella lotta contro l’occupazione militare della Sardegna. E così è stato. L’obiettivo generale del Movimento era chiaro: interrompere le esercitazioni, tagliando le reti e introducendosi nel Poligono di Capo Frasca (fraz. Sant’Antonio di Santadi, Arbus), in linea con quanto avvenuto a Teulada per Trident Juncture. Continua la lettura di Le reti tagliate di Capo Frasca