Abbasanta. Presidenza Anci, Deiana e 140 sindaci fermano Ciccolini: non c’è quorum
Una sfida tutta interna al Partito Democratico quella per la presidenza dell’Anci Sardegna, con il confronto tra Emiliano Deiana, sindaco di Bortigiadas, e Giuseppe Ciccolini, sindaco di Bitti. L’elezione, oltre per le dirette implicazioni di rappresentanza in seno al complesso degli Enti Locali, era molto attesa alla luce dei seppur fragili equilibri stabiliti in seguito all’arrivo da Roma dell’emissario di Renzi, il sottosegretario Luca Lotti e con la sua proposta di un “direttorio” a tre in vista del congresso del Partito.
Dopo le votazioni di ieri ad Abbasanta, la presidenza Anci Sardegna non vede un vincitore e, come prevedibile data l’eccezionalità del caso, la situazione è destinata a sollevare polemiche oltre nuove elezioni. Ad Abbasanta, infatti, i lavori dell’Anci non si sono conclusi con verdetto chiaro e accettato, tanto dai contendenti quanto, soprattutto, dai funzionari e notai.
I numeri. Sono 304 i presenti-registrati nella mattinata ad Abbasanta, ma solo 297 i votanti dopo i lavori previsti e il confronto tra le due diverse proposte. A questi si sottraggono tre schede tra nulle e bianche, che portano il numero dei voti validi a 294. Lo spoglio dice Ciccolini con 152 preferenze mentre Deiana si ferma a 142.
Non c’è quorum. Il già ottimo risultato di Deiana, al quale ha pagato un metodo più partecipativo e il documento programmatico inviato nei giorni scorsi ai sindaci sardi, si trasforma in una quasi-vittoria. Ma se per Deiana non è vittoria, per Ciccolini, allo stato attuale, si tratta di una “beffa”. Su 304 presenti, il quorum del 50%+1 non viene difatti raggiunto. A Ciccolini manca un voto e i sette registrati ma non votanti fanno la differenza creando un precedente che costituisce già un caso.
Così Mario Bruno, sindaco di Alghero e presidente dell’assemblea congressuale, non ha avuto altra alternativa che congelare la proclamazione del presidente e degli eletti nel Consiglio regionale dell’Anci Sardegna.
Nelle dichiarazioni rilasciate a caldo, Ciccolini non pare averla presa bene. Regole procedurali e algebra vengono derubricate a “interpretazioni burocratiche” e il primo cittadino di Bitti si rivolge persino a Deiana chiedendo di prendere atto “che i sindaci hanno deciso“.
Posizione opposta quella del sindaco di Bortigiadas il quale ribalta il discorso parlando apertamente di “problema politico nell’Anci“. Deiana non riconosce come definitiva la vittoria relativa di Ciccolini – “la regola statutaria è chiara, la votazione è da annullare e il congresso sarà riconvocato”, ha dichiarato all’Ansa – e si prepara così per una nuovo voto congressuale, ancora tutto da definire, forte dei 141 sindaci che hanno appoggiato la propria linea.