Avevo scritto in merito alla disciplina dell’8 per mille e relative modifiche lo scorso dicembre. https://www.zinzula.it/otto-per-mille-ed-edilizia-scolastica-che-qualcosa-cambi-affinche-nulla-cambi/
La novità era la nuova categoria opzionabile ai fini del riparto all’interno dell’8 per mille a diretta gestione Statale: l’edilizia scolastica. Se ne parlò molto, pressoché tutti i partiti italiani, di maggioranza e opposizione, brindarono a questo grande passo: la raccomandazione era quella che gli istituti richiedessero in tempo i finanziamenti finalizzati a progetti di messa in sicurezza, ristrutturazione e ammodernamento degli edifici scolastici.
Com’è finita? Il Dipartimento per il coordinamento amministrativo, tramite il sito del governo italiano, comunica che le istanze per le categorie fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati e conservazione dei beni culturali, le quattro categorie “storiche”, potranno essere presentate entro e non oltre il 30 settembre 2015. Si precisa in seguito che la categoria introdotta lo scorso anno – ristrutturazione, miglioramento, messa in sicurezza, adeguamento antisismico ed efficientamento energetico – non è più prevista in forza del comma 172, art. 1, Legge 13 luglio 2015, n. 107. Con la Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti, infatti, le risorse “della quota a gestione statale dell’otto per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche, relative all’edilizia scolastica sono destinate agli interventi di edilizia scolastica che si rendono necessari a seguito di eventi eccezionali e imprevedibili individuati annualmente con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, anche sulla base dei dati contenuti nell’Anagrafe dell’edilizia scolastica“.
Insomma, come riportato a dicembre, non c’era nulla da festeggiare con le fantomatiche riforme, modifiche, miglioramenti o successi politici per lagggente, in primis per la figura “ingombrante” e intoccabile della Chiesa cattolica e il conseguente miliardo annuo (abbondante) a questa destinato in forza di un meccanismo piuttosto controverso; più “a sondaggio” che a “scelta” da parte del contribuente.
Come un anno fa, che qualcosa cambi affinché nulla cambi. La propaganda italiana e vaticana prosegue.